La Lega ha presentato un emendamento, contenuto nel decreto crescita, che propone di innalzare a 30 miliardi da 8 miliardi la soglia minima di attivi a partire dalla quale le popolari devono trasformarsi in Spa.
È quanto riporta la stampa, secondo la quale il voto finale è atteso immediatamente dopo le elezioni europee del prossimo 26 maggio.
Nel primo decreto crescita il Governo aveva ulteriormente posticipato al 31 dicembre 2020 (dal 31 dicembre 2019) il termine entro il quale le popolari rimasti devono trasformarsi in spa.
Il tutto anche per conoscere la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla legittimità della riforma varata dall’esecutivo Renzi a fine 2015.
Propria la legittimità sulla soglia minima degli 8 miliardi sarà una delle questioni su cui l’organo europeo dovrà esprimersi.
Le uniche due banche popolari che non avevano ancora proceduto con la trasformazione in spa sono, tra le quotate, la Popolare di Sondrio, che però ha attivi superiori ai 30 miliardi e quindi non verrebbe toccata dalla proposta della Lega, e Popolare di Bari tra le non quotate, che rientrerebbe nei parametri indicati dalla Lega.