Lo scivolone registrato nella seduta odierna ha riportato le quotazioni dei titoli del gruppo ingegneristico specializzato nell’impiantistica per il settore energetico e nelle infrastrutture a ridosso di 2,60 euro, cioè non lontano dal minimo del 2019 a 2,52 euro, toccato lo scorso 15 maggio.
Un’eventuale chiusura di giornata al di sotto del minimo intraday di oggi, pari a 2,586 euro, potrebbe così aumentare la pressione dei venditori sui corsi delle azioni Maire Tecnimont che potrebbero andare a testare nuovamente il sopracitato bottom a 2,52 euro. Il cedimento, confermato in chiusura di seduta, di questo supporto statico potrebbe poi favorire la ripresa del trend discendente di lungo/medio/breve periodo, spingendo le quotazioni dei titoli del gruppo fondato da Fabrizio Di Amato verso un primo obiettivo ribassista posizionabile a 2,45 euro, al di sotto del quale il successivo target è individuabile a 2,365 euro.
La pressione dei venditori potrebbe diminuire sensibilmente nel caso di un rapido ritorno dei corsi delle azioni Maire Tecnimont sopra una prima resistenza statica posizionata a 2,68 euro, dato che in questo scenario ci potrebbero essere dei margini per un allungo in direzione della successiva barriera individuabile a 2,74 euro. Superato questo ostacolo, gli obiettivi rialzisti di breve periodo per le quotazioni dei titoli del gruppo milanese sono posizionabili a 2,79 euro prima e a quota 2,386 euro in seguito.
La performance da inizio anno dei titoli Maire Tecnimont è pari al -18,7% (-25,7% nell’intero 2018) e il target price medio sulla base dei contributi degli 8 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 4,47 euro, con un potenziale rialzista del 71,3 per cento.
Prezzo di riferimento: 2,61 euro
+8,7% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,836 euro;
+6,9% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,79 euro;
+5,0% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,74 euro;
+2,7% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,68 euro;
-0,9% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 2,586 euro;
-3,4% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 2,52 euro;
-6,1% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 2,45 euro;
-9,4% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 2,365 euro.