Lo scorso 30 aprile l’assemblea degli azionisti di Grifal ha approvato il bilancio dell’esercizio 2018, anno dell’approdo sul mercato Aim di Borsa Italiana.
Nel 2018 Grifal ha inoltre iniziato a vedere i primi risultati del nuovo e innovativo cArtù, che ha contribuito a mettere a segno un Ebitda in crescita del 19,1% a 2,2 milioni grazie anche a ricavi in aumento a 17,4 milioni (+9,8%).
Risultati che, commenta l’amministratore delegato Fabio Gritti, “riteniamo molto positivi, poichè hanno evidenziato un giro d’affari in crescita per tutti i nostri prodotti. In particolare, siamo molto soddisfatti del risultato del nostro brand di punta cArtù, cartone ondulato che sostituisce le plastiche negli imballaggi, che ha quasi triplicato il proprio peso”.
I numeri del bilancio, seppur molto positivi, “sono comunque in grado di rappresentare solo in parte i risultati che abbiamo raggiunto nel corso dell’anno, in particolare per quanto riguarda l’attività di sviluppo tecnico sulle linee di produzione, che trova riscontro solo nell’aumento del valore della produzione”.
Lo sviluppo tecnico è invece recepito nel nuovo piano industriale 2019-2020 dove “vengono rappresentate le aspettative legate all’upgrade tecnico in corso sulle linee di produzione cArtù che non solo permetterà di triplicare la velocità di produzione, ma ridurrà anche di circa un terzo il costo delle materie prime impiegate”.
“Si tratta di uno sviluppo molto importante – spiega il Ceo – necessario per poter rispondere con adeguati volumi di produzione alle nuove richieste dei grandi utilizzatori di imballi, in particolare nei settori dei piccoli elettrodomestici e del bianco”.
Una scelta sostenuta dal forte trend di crescita evidenziato nel settore del packaging, che nel 2017 presentava un fatturato di 32,6 miliardi in Italia e circa 851 miliardi di dollari nel mondo.
Un andamento confermato anche da Grifal: “Stiamo ricevendo richieste quotidiane di imballaggi ecosostenibili da parte di aziende di primo livello, che oggi si trovano a dover soddisfare consumatori sempre più attenti e competenti, che privilegiano i brand che impiegano packaging riciclabili e riutilizzabili”.
Il nuovo comportamento dei consumatori viene evidenziato anche allo studio ‘The Sustainability Imperative’ di Nielsen, dal quale è emerso come il 66% dei consumatori sia disposto a spendere di più per un oggetto con imballaggio ecologico, mentre il 51% dei Millennials controlla le confezioni cercando indicazioni precise e simboli che certifichino la sostenibilità e la provenienza dei materiali che le costituiscono.
Un trend che, anche alla luce della crescente attenzione data da scuole e istituzioni, “è destinato a crescere soprattutto nelle nuove generazioni che, effettuando numerosi acquisti online, si confrontano in modo diretto con gli imballaggi che prima erano relegati nei magazzini dei negozi e dei grandi centri commerciali, ovvero imballaggi secondari con finalità di protezione che sempre più rappresentano il principale veicolo di comunicazione tra l’azienda e il consumatore finale”.
La crescita esponenziale dell’e-commerce è infatti uno dei fattori a sostegno della forte tendenza “green” che si sta riscontrando nel mercato del packaging, “imponendo alle aziende di conciliare le esigenze di stoccaggio e logistica con la scelta di eco-imballaggi in cartone – come il nostro cArtù – ed altri materiali sostenibili e non inquinanti, che trasmettono i giusti messaggi ai consumatori”.
A questo proposito Amazon ha stilato una lista di 30 aziende globali in grado di progettare e certificare correttamente gli imballaggi per la vendita online, nella quale Grifal è presente quale unica azienda italiana.
Il mercato dell’e-commerce, conclude Fabio Gritti, “sta dunque assumendo una valenza sempre più importante, portandoci ad accelerare sempre più lo sviluppo di prodotti per imballaggio pronti all’uso adatti a questo tipo di vendita, basati su materie prime iper-ecologiche come la carta erba e la carta di bambù”.
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