Nel pomeriggio le principali piazze europee amplificano le vendite giornaliere con Milano che intorno alle ore 16:00 segna un ribasso del 2,6% in area 20.547 punti, scontando tuttavia per circa 2 punti percentuali lo stacco cedola di gran parte dei titoli del Ftse Mib.
Il Dax di Francoforte lascia sul terreno l’1,7%, il Cac40 di Parigi l’1,6%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,8% e il Ftse 100 di Londra lo 0,8 per cento.
Oltreoceano, Wall Street apre in negativo con il Dow Jones cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,8% e il Nasdaq l’1,7 per cento.
Mercati sotto pressione dopo il divieto a Huawei imposto dall’amministrazione Trump la scorsa settimana. Il colosso di Shenzen è stato infatti inserito all’interno di una lista di aziende con le quali le società americane non dovranno intrattenere rapporti commerciali.
Una manovra che ha iniziato ad avere già i suoi primi riflessi sul mercato con la decisione di Google di vietare alcuni aggiornamenti del proprio sistema operativo Android ai prodotti Huawei. I principali chipmaker Intel, Qualcomm e Broadcomm hanno deciso invece di sospendere le forniture di software e componenti nei confronti del colosso cinese.
Un susseguirsi di eventi che almeno per ora allontana un potenziale accordo tra le due superpotenze, con Pechino non intenzionata a sedersi nuovamente al tavolo delle trattative.
L’attenzione degli operatori sono rivolte al discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell all’appuntamento annuale con il Financial Markets Conference di Atlanta e agli interventi di diversi altri esponenti della banca centrale Usa.
Nei prossimi giorni si terranno poi le riunioni della Fed e Bce ma l’appuntamento clou della settimana sarà le elezioni europee nel prossimo week-end.
Tra le materie prime, salgono leggermente le quotazioni del greggio, con il WTI e il Brent rispettivamente a 63,1 dollari al barile (+0,2%) e 72,5 dollari al barile (+0,4%). Dalla riunione di Jedda dell’Opec è emersa l’intenzione di estendere i tagli alla produzione fino alla fine dell’anno.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,70%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 279 punti base.
Sul forex, il cambio Eur/Usd rimane sostanzialmente stabile in area 1,1162. Arretra invece il dollaro nel cambio con lo yen a 109,88.
Tornando a Piazza Affari, Poste Italiane è la migliore (+1,1%), seguita da Enel (+1,1%). In coda Fca (-11%; -1,5% rettificato del dividendo straordinario di 1,3 euro per azione legato alla cessione di Magneti Marelli a Calsonic Kansei) e STM (-9,3%) spinta in fondo al settore dalle dinamiche che hanno interessato Huawei.
Ricordiamo che lo stacco dividendi interessa anche A2a, Amplifon, Atlantia, Azimut, Banca Generali, Bper, Buzzi Unicem, Diasorin, Eni, Generali, Intesa Sanpaolo, Italgas, Leonardo, Moncler, Pirelli, Ferragamo, Tenaris, Ubi, Unipol e Unipolsai.