Proseguono le trattative tra Intesa Sanpaolo e Prelios finalizzate a un accordo per l’ottimizzazione di un importante pacchetto di inadempienze probabili.
Secondo alcuni rumor riportati da Reuters, l’operazione prevedrebbe la cessione di un portafoglio di 5 miliardi di Utp, mentre altri 5 miliardi sarebbero dati in gestione alla società di recupero di crediti deteriorati.
La banca, che non commenta le indiscrezioni, aveva annunciato lo scorso mese di marzo di avere firmato un accordo non vincolante con Prelios con la concessione di un periodo di negoziazioni esclusive per alleggerire la posizione di Utp.
Trattative che, secondo quanto dichiarato nel corso della conference call sui conti del primo trimestre da Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, dovrebbero terminare a cavallo tra fine giugno e inizio luglio.
Tale operazione permetterebbe a Intesa Sanpaolo di centrare con due anni di anticipo il target del nuovo piano di impresa di un rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti al 6 per cento.
Secondo i dati del bilancio a fine marzo 2019, il totale degli Npe era pari all’8,5%, nel dettaglio suddivisi tra un 5% di sofferenze e un 3,4% relativo agli Utp. Nel complesso, gli incagli sono pari a 14 miliardi, con un livello di copertura al 37 per cento. Una loro riduzione ipotetica di 10 miliardi porterebbe il livello del totale dei crediti deteriorati al 6,3%, vicino all’obiettivo finale.
L’eventuale accordo con Prelios non impatta la precedente partnership con Intrum Justitia, che ha portato alla cessione da parte della banca di un pacchetto di sofferenze da 10,8 miliardi di valore nominale.
Intanto intorno alle 09:45 a Piazza Affari i titoli Intesa Sanpaolo lasciano sul terreno l’1,2% a 1,9 euro, andamento slegato dalla notizia, ma sulla scia del calo del settore che perde l’ per cento.