Le quotazioni del greggio registrano il peggior calo giornaliero, proseguendo la discesa di ieri in un contesto in cui le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina allontano gli acquisti dagli asset rischiosi.
Poco prima delle 17:00, il Brent cede il 4% a 68,1 dollari e il Wti crolla del 5% a 58,4 dollari, tornando al di sotto della soglia dei 60 dollari per la prima volta da fine aprile.
A pesare sui prezzi del petrolio contribuisce l’aumento a sorpresa delle scorte Usa arrivate sui livelli più alti da luglio 2017, secondo quanto evidenziato dai dati settimanali Eia diffusi ieri. La produzione di greggio statunitense è aumentata di 100 mila barili al giorno a 12,2 milioni di barili al giorno, sfiorando il record di 12,3 milioni raggiunto il mese precedente.
A ciò si aggiunge il proseguimento del conflitto commerciale tra Washington e Pechino, che minaccia la crescita economica globale e di conseguenza le previsioni per la domanda di petrolio, in un contesto di eccesso di offerta.