Azimut in rialzo a Piazza Affari. I titoli della società del risparmio gestito mostrano un incremento del 2,4% a 15,23 euro, facendo meglio dell’indice dei servizi finanziari che mostra un guadagno dell’1,2 per cento.
Per interrompere le prese di beneficio che si erano intrecciate con l’effetto dello stacco della cedola da 1,5 euro e il raggiungimento del massimo a 18 euro a fine aprile (+90% da inizio anno), è sceso in campo il presidente del gruppo, Pietro Giuliani, che, in un’intervista, ha ribadito il focus del management sulla crescita e l’attenzione anche al prezzo di Borsa del titolo.
Il numero uno e fondatore del gruppo ha confermato la previsione di un utile netto di fine anno a 300 milioni, supportato dal buon andamento della raccolta nei primi mesi dell’anno e dai risultati positivi dei conti nel primo trimestre.
Giuliani ha inoltre ricordato il piano di investimento del management che ha scommesso sul titolo, che a suo parere “potrà raddoppiare entro fine anno”. Sullo sfondo un braccio di ferro con i fondi che in passato e, anche se in misura minore, tuttora puntano al ribasso del titolo.
Il presidente di Azimut fornisce una lettura anche finanziaria oltre che speculativa allo short sulle azioni. E cioè che qualche fondo estero avrebbe avuto l’intenzione di tenere basso il prezzo di Azimut per poi potere conquistare il gruppo a buon mercato. Un’ipotesi, quella di essere comprato, che Giuliani esclude.
Intanto, il manager continua a guardare all’espansione sui mercati esteri. A partire da quelli emergenti e in fase di sviluppo, ma iniziando a dare un’occhiata anche a Giappone e Stati Uniti.