Chiude con un ribasso dello 0,1% il Ftse Media Italia facendo meglio dell’Euro Stoxx Tmi Media (-0,2%).
A catalizzare l’attenzione degli operatori è stato il recente esito delle urne europee, da cui è emersa una sostanziale tenuta della vecchia maggioranza, per quanto indebolita, oltre ad una crescita dei sovranisti inferiore alle previsioni.
A livello commerciale, durante la sua visita a Tokyo il presidente americano Donald Trump ha parlato di “grandi progressi” nei negoziati commerciali tra Usa e Giappone, anche se un accordo arriverà solo dopo le elezioni nipponiche di luglio.
L’Osservatorio Fcp Assoradio ha reso noto i dati di aprile del fatturato della pubblicità via radio del mese, sceso del 2,5% a 31,9 milioni rispetto al pari periodo del 2018.
Nelle Mid del settore hanno revalso le vendite con Cairo Communication (-3,6%), frenata dallo stacco del dividendo da 0,14 euro per azione.
In frazionale ascesa Mediaset (+0,2%), che da inizio 2019 ha lasciaro sul terreno il 4,6 per cento.
Rcs Mediagroup (+3,8%) e Giglio Group (+3,1%) si sono prese la scena tra le Small Cap.
Segno negativo su Cose Belle d’Italia (-1,2%). A fine aprile la liquidità finanziaria netta del gruppo è stata pari a 1,9 milioni (cassa per 3,6 milioni al 31 marzo 2019).