Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un guadagno del 2,2% e facendo nettamente meglio dell’analogo europeo (+0,7%), nonostante la seduta negativa del comparto bancario (-1,3%), e chiudendo in direzione opposta rispetto al Ftse Mib (-0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, dopo le nuove tensioni a colpi di tariffe reciproche, con i dubbi che la fanno da padrone sul proseguimento dei colloqui.
Ad accentuare le preoccupazioni le nuove incognite sulla Brexit, con il Parlamento britannico che a giugno difficilmente darà il via libera alla nuova intesa a cui ha lavorato il primo ministro, Theresa May, che lascerà il proprio incarico il prossimo 7 giugno.
I due vice presidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, proseguono nel sostenere che il Governo non cadrà, nonostante l’esito delle elezioni europee abbia evidenziato una performance opposta per le forze politiche che appoggiano l’esecutivo.
La Lega, infatti, ha è salita al 34% delle preferenze, mentre il Movimento 5 Stelle è sceso al 17 per cento.
Sul fronte del bilancio pubblico, in settimana potrebbe giungere una missiva della Commissione Europea nella quale l’organo europeo chiederà maggiori spiegazione sulla deviazione dal target di riduzione del debito pubblico concordato tra Roma e Bruxelles.
Sulla base dei dettagli che saranno forniti dal Governo, la Commissione UE prenderà una decisione il prossimo 5 giugno. È possibile l’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo; i rumor parlano di 3,5-4 miliardi di probabili sanzioni.
Le vendite sul comparto bancario hanno impattato anche sui titoli dell’asset management, inclusa Anima (-1,1%) tra le Mid Cap. Tiene Banca Generali (+0,3%), con la società che ha ricevuto apprezzamenti sulla performance anche da Frédéric de Courtois, general manager dell’azionista (con il 51%) Assicurazioni Generali.
Scatta Exor (+6,1%), mossasi in scia allo sprint della controllata Fca dopo l’annuncio di una proposta di fusione con il gruppo automobilistico francese Renault.
Tra le Mid Cap deboli Banca Ifis (-1,7%), nonostante l’azionista di maggioranza abbia dimostrato di avere fiducia sul futuro della banca, Cerved (-2,2%), con la società che presenta interessanti potenzialità di sviluppo, e doBank (-2,3%), condizionata anche dallo stacco della cedola e con la società che è più vicina alla revoca della licenza bancaria.
Ancora acquisti su Nexi (+1,1%), che ha nuovamente riagganciato intraday i 9 euro del prezzo di quotazione, sostenuta anche dall’avvio della copertura con una raccomandazione d’acquisto da parte di diversi broker, con la società ha confermato la guidance dopo la pubblicazione della trimestrale.
Tra le Small Cap rimbalza Banca Intermobiliare (+5,1%), con il management che potrebbe valutare anche operazioni straordinarie. Tornano gli acquisti su Banca Sistema (+0,3%), che ha collocato un bond Tier2 da 6 milioni.