Il comparto del risparmio gestito, ad aprile 2019, ha registrato riscatti netti per 3,9 miliardi (+2,9 miliardi nello stesso mese del 2018). Negativo l’apporto delle gestioni collettive, che hanno registrato riscatti netti per 2,9 miliardi (+2,7 miliardi ad aprile 2018). Ancora positiva la raccolta netta sugli obbligazionari (+419 milioni) e i bilanciati (+251 milioni), mentre i fondi flessibili evidenziano riscatti per 1,3 miliardi.
Il settore dell’asset management, ad aprile 2019, ha realizzato deflussi netti per 3,9 miliardi, rispetto al dato positivo per 2,9 miliardi dello stesso mese del 2018.
Un andamento imputabile al contributo netto negativo per 2,9 miliardi registrato dalle gestioni collettive, appesantito dalla raccolta netta negativa per 1,04 miliardi delle gestioni di portafoglio.
All’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno riportato deflussi netti per 3,2 miliardi (flussi netti positivi per 2,7 miliardi ad aprile 2018), mentre i fondi chiusi hanno registrato flussi netti positivi per 348 milioni (riscatti netti di 15 milioni nel mese di confronto).
Passando alle componenti delle gestioni di portafoglio, si osserva che quella riferita al segmento istituzionale ha consuntivato deflussi netti per 403 milioni (sottoscrizioni nette per 448 milioni a aprile 2018), mentre le gestioni retail hanno registrato flussi netti negativi per 637 milioni (contro riscatti netti per 199 milioni nel periodo di confronto).
A fine aprile, il patrimonio gestito totale si attesta a 2.172 miliardi, nuovo record storico, in rialzo del 7,7% rispetto ai 2.017 miliardi del 31 dicembre 2018, grazie al buon andamento dei mercati e della raccolta nel primo mese dell’anno influenzata dalla voce one-off per 53 miliardi in capo a Poste Italiane.
Da inizio anno la raccolta netta si attesta a 51,6 miliardi, rispetto ai 3,18 miliardi del periodo di confronto. Si ricorda che la raccolta di gennaio 2019 aveva beneficiato dell’ingresso nel perimetro delle statistiche di 53 miliardi per il conferimento a Banco Posta Fondi Sgr (Poste Italiane) di un mandato istituzionale per la gestione del patrimonio di BancoPosta.
All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le scelte degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi obbligazionari, +419 milioni (flussi netti positivi per 1,9 miliardi nell’aprile 2018) e ai bilanciati, +251 milioni (+272 milioni nel 2018), mentre le altre asset class hanno registrato deflussi netti. In particolare, gli azionari, i flessibili e i monetari hanno riportato riscatti netti rispettivamente per 739 milioni, 1,3 miliardi e 1,8 miliardi.
I fondi obbligazionari sono tornati in positivo negli ultimi mesi, dopo i deflussi dell’ultima parte del 2018, in scia al fatto che le banche centrali hanno dato segnali di continuare con la politica accomodante, mentre i fondi azionari non sono riusciti a generare sottoscrizioni nonostante il buon andamento dei listini da inizio anno.
Per quanto riguarda i singoli operatori, la maggior parte hanno chiuso in rosso. Nello specifico, il gruppo Generali ha archiviato il mese con un risultato negativo per 802 milioni (influenzato dai movimenti infragruppo), Intesa Sanpaolo per 606,1 milioni, al cui interno Eurizon ha registrato deflussi netti per 726 milioni, mentre Fideuram ha evidenziato sottoscrizioni nette per 120,3 milioni, Anima per 306,9 milioni e Poste Italiane per 937,8 milioni.
In controtendenza invece Mediolanum, che ha registrato sottoscrizioni nette per 183,9 milioni.