Banche (0,0%) – Bene UniCredit (+2,2%), Banco Bpm (+0,9%) e Pop. di Sondrio (+3,9%)

Il Ftse Italia Banche chiude in parità e tenendo nettamente meglio dell’omologo europeo (-1,6%), non impedendo però al Ftse Mib (-1,3%) di chiudere in rosso.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati.

Ad alimentare i timori le nuove incognite sulla Brexit, con il Parlamento inglese che a giugno difficilmente approverà il nuovo accordo proposto dal premier, Theresa May, che si dimetterà il prossimo 7 giugno.

Riguardo all’Italia, sul fronte del conti pubblici, ieri è arrivata la lettera della Commissione Europea indirizzata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella quale l’organo europeo ha confermato “che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018”, chiedendo una risposta entro venerdì sulle motivazioni che hanno portato a questo.

In base alle spiegazioni che saranno formulate dal Governo, la Commissione UE prenderà una decisione il prossimo 5 giugno. Non è da escludere l’avvio di una procedura di infrazione per debito eccessivo, che potrebbe comportare una sanzione da 3 miliardi.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund mantenutosi in area 285-290 pb (fonte Mts Markets), il comparto bancario è riuscito a recuperare man mano le perdite registrate per gran parte della giornata.

In ribasso quasi tutti i titoli del Ftse Mib, tranne UniCredit (+2,2%), con la banca che prosegue con il de-risking, e Banco Bpm (+0,9%), con l’istituto che vuole rimanere focalizzato sul Nord Italia e che potrebbe distribuire un dividendo nel caso in cui la redditività fosse in linea con quella attesa, mentre nel frattempo è stata modificata la struttura organizzativa e Moody’s ha alzato il rating a lungo termine sui depositi.

Sul Mid Cap, frenano Credem (-0,2%), che ha dato vita a una nuova società prodotto secondo quanto riportato dalla stampa, Creval (-0,7%) e Mps (-0,5%), con la banca che intende raggiungere l’obiettivo di cessione di 2 miliardi di Utp.  In gran spolvero Popolare Sondrio (+3,9%), dopo avere ricevuto il via libera della Bce all’utilizzo dei modelli interni.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, mentre si sta cercando in tutti di modi di arrivare a una soluzione di mercato per rimettere in carreggiata la banca, con novità che potrebbero emergere a breve, mentre tornano i rumor su una possibile ulteriore riduzione dei costi.

Seduta difficile per Banca Finnat (-4,4%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza alle Pmi che intendono quotarsi sull’Aim.