Moda (-2,3%) – Seduta difficile per le Big Cap, Mid entrambe a +1%

Nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda ha terminato a -2,3%, al di sotto del corrispondente indice europeo di confronto (-1,3%).

Il focus degli investitori resta sulle diatribe commerciali tra Usa e Cina. Quest’ultima ha lanciato un allarme, sottolineando come il conflitto tariffario rischierà di paralizzare l’accesso degli Usa alle terre rare realizzate dalla Cina, materie fondamentali per la produzione dei beni tecnologici.

Inoltre a preoccupare gli operatori è stata la lettera di Bruxelles al governo italiano, la quale ha confermato che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018. Roma dovrà fornire ora elementi significativi che spieghino le motivazioni del mancato raggiungimento degli obbiettivi.

Seduta negativa per le Big del settore con Salvatore Ferragamo a -1,5% e Moncler a -3,1 per cento.

Le Mid Cap si muovono in territorio positivo con Brunello Cucinelli e Tod’s, in rialzo entrambe dell’1 per cento.

Ratti (+1,4%) si è presa la scena tra le Small Cap. Da inzio anno il titolo ha segnato un progresso del 51,6 per cento.

Inverte la rotta Stefanel (-0,5%), dopo il +7,5% di martedì. Il gruppo veneto ha reso noto che ad aprile l’indebitamento finanziario netto è ammontato a 87,7 milioni, in aumento dagli 86,9 milioni di fine marzo.

In precedenza era stata siglata una partnership con Brave New World volta a creare una nuova direzione creativa per la stessa Stefanel.

Fanalino di coda Caleffi, che ha ceduto il 3,4 per cento. Da inizio 2019 il titolo ha lasciato sul terreno il 6,4 per cento.