Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un –2,2%, facendo peggio del Ftse Mib (-1,3%) e del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,4%).
Altra seduta di vendite per i titoli di tutto il comparto, in scia alla lettera di Bruxelles al governo italiano che conferma che il nostro Paese non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018.
Roma ora dovrà fornire elementi significativi che spieghino le motivazioni del mancato raggiungimento degli obiettivi.
Sull’obbligazionario, il Btp decennale si è attestato al 2,65% con lo spread contro il Bund pari a 282 bp.
Tra le Big Cap, Hera è riuscita a contenere l’onda rossa chiudendo in flessione dello 0,4 per cento.
Italgas lascia sul terreno l’1,7 per cento. Il gruppo guidato da Paolo Gallo sarebbe pronto a partecipare alla prossima gara gas “Torino 1”.
Slitta invece di un anno, dal 31 maggio 2019 al 29 maggio 2020, la scadenza della gara per l’affidamento della distribuzione gas nell’Atem Bergamo 3.
Gli analisti di Berenberg hanno confermato il giudizio “Buy” ed alzato il target price a 6,40 euro dal precedente 6 euro.
Enel (-2,3%) La controllata per le rinnovabili, Enel Green Power, ha iniziato i lavori di costruzione del parco eolico di Paradela in Spagna da 12 MW, per un investimento complessivo di 15 milioni.
Sparuti segni più tra le Mid, tra cui si muovono in controtendenza solo Iren e Acea, che chiudono entrambe in rialzo dello 0,4 per cento.
Tra le Small, si segnala il progresso di Acsm-Agam che avanza del 4,9 per cento.
In coda Alerion Clean Power (-3,1%), nonostante abbia messo in esercizio, in anticipo rispetto ai tempi previsti, il parco eolico di Fri-el Albareto, in provincia di Parma, con una potenza installata di 19,8 MW.
L’Arera ha modificato, con effetti retroattivi a decorrere dal 1° gennaio 2017, la formula di calcolo dell’indice di affidabilità “IA” utilizzato nella quantificazione del valore della mancata produzione eolica.