Seduta di vendite per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 09:50 il Ftse Italia Banche segna un calo dell’1,9%, dopo che negli ultimi due giorni aveva chiuso nell’intorno della parità.
La performance odierna è penalizzato dal repentino allargamento dello spread Btp-Bund in prossimità dei 300 punti base, a 296 pb, dai 285 punti base di ieri (fonte Mts Markets).
Ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni sul rallentamento della crescita globale, la nuova escalation di tensioni commerciali internazionali, dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha minacciato dazi contro il Messico. Il tutto si aggiunge al perdurare dell’incertezza generata dallo scontro con la Cina.
Inoltre, gli investitori che restano focalizzati sulla tenuta dei conti pubblici italiani nel lungo periodo.
Mercoledì è arrivata la lettera della Commissione Europea indirizzata al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella quale l’organo europeo ha confermato “che l’Italia non ha fatto progressi sufficienti per rispettare il criterio del debito nel 2018”, chiedendo una risposta entro oggi sulle motivazioni che hanno portato a questo.
In base alle spiegazioni che saranno formulate dal Governo, la Commissione UE prenderà una decisione il prossimo 5 giugno. Non è da escludere una procedura di infrazione per debito eccessivo, che potrebbe comportate una possibile sanzione da 3 miliardi (circa lo 0,2% del Pil).
“C’è stato un forte rallentamento dell’economia l’anno scorso ed questo è uno dei motivi centrali per cui non è stato centrato l’obiettivo del debito. Per il 2019 siamo abbastanza tranquilli, raggiungeremo gli obiettivi di bilancio che abbiamo concordato con la Commissione UE”, ha affermato alla stampa il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il quale ha escluso una manovra correttiva.
A peggiorare la situazione anche le incognite legate alla tenuta del Governo, dopo che ieri erano circolate indiscrezioni su possibili elezioni anticipate.
In rosso tutti i titoli del Ftse Mib, con Ubi (-2% a 2,27 euro), Banco Bpm (-1,5% a 1,64 euro), UniCredit (-1,7% a 9,99 euro), Intesa Sanpaolo (-1,7% a 1,86 euro), Bper (-1,4% a 3,35 euro) e Mediobanca (-1% a 8,29 euro).
Sul Mid Cap in rosso Mps (-1,8% a 1,03 euro), Creval (-1,8% a 0,0586 euro), Popolare Sondrio (-1,8% a 2,06 euro) e Credem (-1,1% a 4,42 euro).