Nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda ha terminato a -0,5%, al di sotto del corrispondente indice europeo di confronto (+0,8%).
Sul fronte commerciale non sembrano allentarsi gli attriti tra Usa e Cina, con quest’ultima pronta a sfruttare la propria posizione dominante nella produzione di terre rare contro Washington.
Nessun progresso nemmeno sull’asse Usa-UE, come confermato dalla commissaria europea per il Commercio, Cecilia Malmstrom, mentre gli Stati Uniti minacciano conseguenze per il presunto aggiramento delle sanzioni americane contro l’Iran.
Seduta in rosso per le Big del settore con Moncler a -0,5% e Salvatore Ferragamo, in calo del 2,7 per cento. Il presidente, Ferruccio Ferragamo, ha ribadito che non intende vendere la società attiva nella produzione di calzature, abbigliamento, profumi e pelletteria di lusso.
Tra le Mid Cap Tod’s ha terminato a +0,3%, mentre Brunello Cucinelli ha lasciato sul terreno l’1 per cento.
Stefanel si è presa la scena tra le Small Cap con un deciso +4,7 per cento. La prossima settimana il Cda si riunirà nuovamente per discutere sul concordato preventivo con riserva.
A metà ottava il gruppo veneto aveva reso noto che ad aprile l’indebitamento finanziario netto era pari a 87,7 milioni, in aumento dagli 86,9 milioni di fine marzo.
In precedenza era stata siglata una partnership con Brave New World volta a creare una nuova direzione creativa per la stessa Stefanel.