La guerra tariffaria tra Usa e Cina non ci danneggia.
E’ questo uno dei temi chiave emersi dall’intervista ad una testata giornalistica del Ceo di Salvatore Ferragamo, Micaela le Divelec Lemmi.
La manager ha infatti spiegato che il gruppo non è influenzato dal conflitto commerciale tra le due superpotenze, in quanto la produzione avviene in Italia.
Nonostante ciò, il Ceo ha comunque strizzato l’occhio alla Cina, mercato che sostiene i numeri del lusso e dove il brand vanta una lunghissima storia.
In merito al piano strategico di Salvatore Ferragamo l’Amministratore delegato ha sottolineato che verte su diversi punti cardine, quali marketing, comunicazione, distribuzione, collezione e sviluppo del mondo digitale, oltre alla cultura aziendale.
Tra le novità organizzative introdotte, Micaela le Divelec Lemmi ha evidenziato la nomina di Paul Andrew come direttore creativo del marchio. Una mossa che ha dato un’identità più omogenea allo stile del gruppo, visto che in precedenza vi era un direttore creativo per la donna e c’erano designer di singole categorie di prodotto per l’uomo.
La manager si è poi soffermata sull’e-commerce, strumento fondamentale che consente di raggiungere i clienti non soliti recarsi in un negozio fisico. Al riguardo, il Ceo ha ribadito che l’esperienza di fare shopping in un punto vendita è da ritenere importante anche per le generazioni più giovani.
Inoltre, l’Amministratore delegato ha dichiarato di non rivedere l’intera rete di vendita, ma di procedere con le considerazioni più opportune in merito, dato che la dimensione media dei loro negozi è piuttosto contenuta e nei magazzini sono presenti spazi mono-categoria o di soli accessori.
Infine, le Divelec Lemmi ha ribadito che il gruppo punta ad una crescita organica e ha allontanato per il momento un’operazione di M&A.