La scorsa settimana CFT ha partecipato all’Aim Conference, evento organizzato da Borsa Italiana dove le società quotate su Aim Italia hanno avuto la possibilità di spiegare i risultati raggiunti e le strategie future a una platea di investitori istituzionali.
Nel corso dell’evento, racconta l’amministratore delegato di CFT Alessandro Merusi, “l’accoglienza è stata molto positiva nonostante l’andamento del titolo nelle ultime settimane. Abbiamo infatti incontrato 12 investitori, tutti con un ottimo livello di preparazione tecnica, di cui un terzo sono già azionisti della società”.
Questi ultimi, “sono stati confortati sull’andamento della gestione e sulle prospettive del 2019, sulle quali abbiamo una buona visibilità in termini di volumi con una crescita del 7% di ricavi e portafoglio ordini rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Per i nuovi potenziali investitori, prosegue il Ceo, “il punto di maggiore interesse è stato invece il progetto industriale di CFT, che si pone come soggetto consolidatore all’interno del mercato dell’impiantistica del Food & Beverage, ancora piuttosto frammentato”.
Gli investitori “hanno infatti apprezzato la nostra capacità di aggregare piccole e medie realtà italiane e internazionali estraendo sinergie commerciali e industriali, riconoscendolo come uno dei pilastri della strategia del gruppo”.
A questo riguardo, la società ha da poco completato l’acquisizione del 100% di Siapi, realtà italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per il soffiaggio di contenitori plastici, con interessanti prospettive di integrazione all’interno delle linee di riempimento del gruppo CFT.
La crescita per linee esterne “sarà inoltre accompagnata da importanti investimenti interni nel campo della robotica, con applicazioni per il fine linea non solo per prodotti rigidi ma anche per prodotti flessibili”.
Quest’ultima rappresenta un’area molto importante che, spiega l’amministratore delegato, “si sta evolvendo verso l’integrazione con la tecnologia della selezione ottica per la manipolazione del prodotto fresco, che può presentare caratteristiche diverse in termini di forma e peso ed è quindi molto più difficile da movimentare”.
Inoltre, sempre relativamente al prodotto fresco, “il gruppo vede interessanti prospettive di sviluppo, con particolare riguardo alle applicazioni tecnologiche per il trattamento della IV gamma”.
Un’approfondita spiegazione del modello di business e delle attività del gruppo rappresenta la modalità con cui CFT punta ad attrarre una sempre maggiore quota di fondi istituzionali nel proprio azionariato.
Il titolo ha infatti scambiato circa il 30% del flottante dall’annuncio della business combination con Glenalta, il cui azionariato era però piuttosto frammentato e composto da investitori privati e family office.
L’aumento degli investitori istituzionali dunque, conclude Alessandro Merusi, “è sicuramente uno degli obiettivi dei roadshow e dei numerosi incontri in programma che abbiamo fatto e che faremo, al fine di stabilizzare l’azionariato”.
E aggiunge: “Interessanti prospettive potrebbero arrivare in questo senso dalla nascita dei nuovi ELTIF, fondi di natura chiusa con un’ottica di investimento di medio temine (tipicamente 5 o 7 anni), che ben si sposano con progetti industriali di piccole e medie dimensioni e che potrebbero ricevere a breve il via libera ad alcune agevolazioni fiscali”.