LVenture focalizza gli investimenti in start-up digitali promettenti e sulla valorizzazione delle start-up già presenti in portafoglio, al fine di realizzare ritorni di capitale da Exit sempre più rilevanti.
- Luigi Capello, Ceo di LVenture Group, illustra le priorità della società
- Gli obiettivi del piano 2019-2022
- L’approccio all’investimento
- Il modello di business
- I numeri dei programmi di sviluppo
- Le attività di supporto
- I numeri del piano
- I target economici del piano
- Le prossime sfide e l’aumento di capitale
- Italia, un mercato con enormi opportunità di investimento
- I benefici fiscali per chi investe in aumento di capitale di LVenture Group
LVenture Group è una holding di partecipazioni che investe in start-up attive nelle tecnologie digitali e caratterizzate da un alto potenziale di crescita e scalabilità a livello internazionale, ed è uno dei pochi operatori di Venture Capital quotati nel Mondo.
Più nello specifico, come sottolinea Luigi Capello, Ceo di LVenture Group, “Siamo specializzati nel Micro Seed Financing e investiamo in particolare nelle start-up selezionate dal nostro Programma di Accelerazione, tramite il nostro Acceleratore “LUISS EnLabs – La Fabbrica delle Start-up”, che per metodologia e risultati conseguiti è oggi riconosciuto e affermato a livello europeo”.
L’attività di LVenture non termina qui, in quanto “Continuiamo a finanziare le aziende selezionate anche in una fase successiva, accompagnandole nella crescita con investimenti Seed per fornire le risorse finanziarie necessarie a sostenerne lo sviluppo del prodotto e l’ingresso sul mercato”.
Un business in forte sviluppo ed oggi caratterizzato da un portafoglio di oltre 60 start-up sulle quali sono stati investiti ad oggi 60 milioni di euro complessivi, di cui 14 milioni di euro direttamente da LVenture e 46 milioni di euro da co-investitori.
“Fino ad ora, – prosegue il Ceo di LVenture Group – per le start-up che sono riuscite a completare con successo il nostro Programma di Accelerazione, abbiamo riscontrato un success rate nella successiva raccolta di fondi dell’80%, e le imprese finanziate hanno creato oltre 1.300 posti di lavoro”.
Il portafoglio è ampiamente diversificato e caratterizzato da settori ad alto contenuto tecnologico: dai Big Data Analytics (8%) al FoodTech (10%) e Device Tools (17%), IoT e Smart Mobility (4%), Fintech e Loyalty (3%), Events e Travel (12%), Entertainment (15%), Design e Fashion (9%), Health e Beauty (12%) e Community & Education (10%). Ad oggi LVenture Group è il più attivo investitore di Venture Capital in Italia.
Iniziative apprezzate dal mercato, con il titolo, inserito nell’indice Ftse Italia Small Cap di Borsa Italiana, che dall’insediamento dell’odierno management, partito ufficialmente tra fine 2012 e inizio 2013, ha guadagnato ben oltre il 40 per cento.
Luigi Capello, Ceo di LVenture Group, illustra le priorità della società
“Aumentare gli investimenti, massimizzare il valore del portafoglio e consolidare le operazioni di Exit. Sono queste – puntualizza il Ceo di LVenture Group – le priorità strategiche a cui lavoriamo per remunerare adeguatamente i nostri azionisti”.
“Più in particolare – prosegue Capello – per aumentare le risorse a disposizione delle start-up del nostro Programma di Accelerazione abbiamo siglato nel 2018 un’importante partnership di co-investimento con Hatcher+, Fondo di Venture Capital di Singapore tra i più attivi al Mondo, mentre per la fase Post Accelerazione abbiamo in essere una partnership con Italian Angels For Growth, la più grande associazione di Business Angel in Italia”.
Inoltre, “Con l’ingresso di Fondazione Cariplo nel capitale della società abbiamo creato assieme a Cariplo Factory una filiera end-to-end dell’innovazione, dall’education, all’incubazione e accelerazione delle start-up, all’Open Innovation per le corporate, sino agli ulteriori capitali per scalare sul mercato”.
E già in questo 2019 “Ci aspettiamo grandi risultati e importanti rivalutazioni degli investimenti effettuati.
Siamo positivi anche sul fronte dello sviluppo del mercato del Venture Capital italiano, che ancora offre un vantaggio competitivo importante rispetto agli altri Paesi europei, con valutazioni molto inferiori – a parità di metriche della start-up – ed investimenti significativamente lontani dai valori dei big europei, ma in forte aumento rispetto agli anni precedenti”.
Gli obiettivi del piano 2019-2022
LVenture Group, nel mese di marzo scorso, ha approvato il piano industriale 2019-2022, caratterizzato “da una crescita organica dei ricavi, un rafforzamento della struttura organizzativa e una maggiore dotazione patrimoniale”.
Nel contempo, proprio grazie alla citata maturazione del mercato italiano del Venture Capital, “puntiamo ad uno sviluppo costante ed importante delle start-up di portafoglio e ad una rapida accelerazione del processo di Exit. Al riguardo, tra l’altro, abbiamo un team interno che segue il nostro portafoglio e ci facilita nei contatti con gli investitori (Fondi, Corporate, ecc.) interessati alle nostre start-up”.
Uno scenario sul quale, aggiunge Capello, “Si innestano alcune iniziative rivolte a una maggiore efficienza, per poter garantire un’importante creazione di valore per i nostri azionisti e quindi innestare un circolo virtuoso”.
L’approccio all’investimento
L’approccio agli investimenti, illustra il Ceo di LVenture, “Si caratterizza per una partecipazione attiva nelle start-up, supportando le stesse nella crescita ed allo scopo di realizzare plusvalenze al momento dell’Exit, che può avvenire tramite IPO o M&A, in un arco temporale di medio-lungo periodo”.
L’obiettivo è “Massimizzare le percentuali di successo delle start-up, mitigando il più possibile il rischio e seguendo al contempo una logica di diversificazione. Gli investimenti iniziali – sottolinea Capello – sono di importo contenuto, accompagnati da eventuali diritti di opzione per la sottoscrizione di successivi aumenti di capitale delle start-up.
Inoltre, per tutelare le nostre partecipazioni nelle start-up, sottoscriviamo accordi con particolari diritti di governance sulla gestione straordinaria e clausole a tutela dell’Exit”.
Il modello di business
“Il nostro modello di business è basato sull’integrazione di due componenti chiave che apportano ciascuna valore aggiunto alle start-up: l’Acceleratore, nel cui ambito rientra l’investimento Micro Seed, e la fase Post Accelerazione, che comprende l’investimento Seed”.
Più nello specifico, ricorda Capello, “Il Programma di Accelerazione dura 5 mesi. Le start-up vengono ospitate negli spazi della Società e sono assistite nello sviluppo delle loro iniziative: dall’ideazione del prodotto/servizio al lancio sul mercato sino al monitoraggio degli obiettivi”.
Con l’investimento Micro Seed “Forniamo alle start-up selezionate nel programma di Accelerazione i capitali necessari per lo sviluppo delle prime fasi di business”.
Con l’investimento Seed, completa il Ceo di LVenture, “Le supportiamo al termine del programma di Accelerazione, ma operiamo anche una selezione di start-up esterne che siano in una fase di sviluppo avanzato e con validi indicatori di crescita”.
I numeri dei programmi di sviluppo
“L’ammontare dell’investimento Micro Seed in ogni start-up è di 80.000 euro e, proprio allo scopo di aumentare le risorse a disposizione delle start-up del programma di Accelerazione, abbiamo siglato la partnership strategica con Hatcher+”.
Hatcher+, prosegue Capello, “È un fondo internazionale di Venture Capital di Singapore, il cui investimento in ogni start-up del Programma di Accelerazione è di 65.000 euro, portando il totale di ogni singolo investimento in questa fase a 145.000 euro”.
Alla fine del Programma di Accelerazione, spiega Capello, “Organizziamo un Demo Day, dove presentiamo agli investitori le start-up che hanno completato il Programma di Accelerazione, per raccogliere ulteriori investimenti e supportare il loro sviluppo”.
L’investimento Seed per LVenture, invece, “Si aggira tra i 300.000 e i 500.000 euro durante tutto il percorso di crescita di una start-up. In queste fasi successive al Programma di Accelerazione, grazie al nostro ecosistema, siamo in grado di coinvolgere Business Angel, Fondi VC, Corporate e Investitori Istituzionali per fornire alle start-up le risorse necessarie, assieme a università, esperti del mondo dell’imprenditoria e dell’economia digitale tra cui i nostri partner per fornire alle start-up le competenze necessarie a scalare il mercato”.
Le attività di supporto
LVenture svolge anche alcune attività di supporto rispetto all’attività d’investimento, tra cui, in particolare, le attività relative all’Open Innovation, che, come spiega Capello, “Consta servizi di consulenza dedicati alle aziende, di programmi di scouting e incubazione, come per esempio quelli verticali focalizzati su specifiche tematiche selezionate d’accordo con i corporate sponsor”.
Ed in questo ambito, “È stata siglata una partnership con Cariplo Factory per la promozione di un programma di filiera dell’Open Innovation a favore dell’innovazione”.
In aggiunta, “Offriamo anche servizi di co-working, legati alla messa a regime degli spazi dove operano le start-up, ed organizziamo eventi volti a creare relazioni tra i gli operatori coinvolti nel nostro Ecosistema”.
I numeri del piano
La media degli investimenti in start-up, secondo le stime del piano industriale 2019-2022, è pari a 3,8 milioni di euro, partendo da 3 milioni di euro nel 2019 fino a raggiungere i 4,5 milioni di euro nel 2022. L’obiettivo è di arrivare a circa 30 milioni di euro di investimenti cumulati nel 2022 (13 milioni di euro a fine 2018).
LVenture stima rivalutazioni del proprio portafoglio in media di 2,6 milioni di euro ogni anno, anche attraverso operazioni di aumento di capitale delle start-up, per arrivare a fine 2022 a un valore di portafoglio pari a circa 35 milioni di euro (17 milioni di euro a fine 2018).
È prevista una significativa accelerazione del processo di Exit, con importanti ritorni sul capitale investito già nel 2019. Ci si attende infatti operazioni di Exit da circa 20 start-up, con cash-in ipotizzato in 2 milioni di euro nel 2019, fino a circa 8 milioni di euro nel 2022, per un valore cumulato di circa 20 milioni di euro.
I target economici del piano
Il piano prevede ricavi per 5 milioni di euro nel 2019 (dai 3,4 milioni di euro del 2018) fino agli 8,3 milioni di euro nel 2022 (con un CAGR pari a circa il 24%).
A sostegno della crescita del giro d’affari saranno rafforzati i programmi di accelerazione su Roma e Milano e verranno potenziate le attività di Open Innovation, realizzando nuovi programmi di incubazione/accelerazione su specifiche aree.
Inoltre, verranno ampliati gli spazi a Roma e saranno sviluppati servizi ad alto valore aggiunto alle start-up al termine del Programma di Accelerazione, nonché di quelle in fase di crescita avanzata reperite sul mercato.
L’Ebitda è previsto a break-even nell’anno in corso fino a crescere a 0,8 milioni di euro nel 2022; al contempo l’Ebit dovrebbe attestarsi a circa 0,9 milioni di euro quest’anno (0,5 milioni di euro nel 2018) per poi aumentare fino a 2,5 milioni di euro nel 2022.
L’utile netto dovrebbe passare dagli 800 mila euro del 2019 (400 mila euro nel 2018) a oltre 2 milioni di euro nel 2022 (con un tasso di crescita annuo composto superiore al 30%).
Le prossime sfide e l’aumento di capitale
Il CdA ha deciso di rafforzare la struttura patrimoniale e a tal fine ha deliberato un aumento di capitale per un massimo di 8 milioni di euro (ipotesi pari a 6 milioni di euro nel piano industriale), approvato dall’assemblea il 18 aprile 2019, da offrire in opzione agli azionisti in via scindibile entro e non oltre il 31 marzo 2020.
Questo aumento di capitale, sottolinea Capello, “Ci permetterà di sostenere la nostra crescita, anche all’estero, e di supportare al meglio le start-up che proseguono nel percorso di sviluppo, con effetti significativi sul valore del portafoglio e della Società stessa”.
Futura Invest (Fondazione Cariplo), entrata a far parte della compagine azionaria lo scorso dicembre 2018, ha inoltre la facoltà di salire fino a poco meno del 12% del capitale tramite un altro aumento di capitale riservato da 1,4 milioni di euro, deliberato dall’assemblea degli azionisti il 22 febbraio 2019. Facoltà esercitabile da luglio 2019 a febbraio 2020.
Ricordiamo che gli altri principali azionisti sono LV.EN. Holding (32%), che ha assunto l’impegno vincolante a partecipare all’operazione di aumento di capitale di LVenture per 1 milione di euro (circa il 12,5% del totale), l’Università Luiss (4,2%), Kairos (3,8%) e Sara Assicurazioni (2,2%).
Italia, un mercato con enormi opportunità di investimento
Nel 2018 gli investimenti nel settore del Venture Capital in Italia sono più che raddoppiati a circa 0,5 miliardi di euro, ma restano ben al di sotto di quelli degli altri principali Paesi europei: Gran Bretagna (7,7 miliardi di euro), Germania (4,4 miliardi di euro), Francia (3,7 miliardi di euro) e Spagna (1,4 miliardi di euro).
Un gap riproposto anche sul numero di deal ultimati, poiché l’Italia ha chiuso il 2018 con 208 round contro i 1.034 del Regno Unito, i 615 della Francia e i 552 della Germania.
Un ritardo che però può trasformarsi in un’opportunità anche perché, come sottolinea Capello, “La scarsità di capitali investiti nel Venture Capital in Italia comporta che i prezzi siano ancora molto bassi rispetto agli altri Paesi europei; ciò significa che se riuscissimo a portare le nostre start-up a livello internazionale, per esempio in Francia, potremmo beneficiare di valutazioni circa quattro volte superiori”.
I benefici fiscali per chi investe in aumento di capitale di LVenture Group
“Esiste quindi una notevole opportunità per chi vuole investire nel Venture Capital, e noi ci attendiamo un grande 2019”.
È doveroso infatti ricordare che, conclude il Ceo di LVenture Group, “Gli investitori persone fisiche e giuridiche che investono in aumenti di capitale di holding di partecipazioni come LVenture Group il cui patrimonio è investito per almeno il 70% in start-up, possono beneficiare di importanti agevolazioni fiscali, le stesse previste per gli investimenti diretti in start-up innovative.
Infatti, per le persone fisiche è prevista una detrazione di imposta del 30% e per le persone giuridiche una deduzione del 30% dalla base imponibile (aliquote aumentate al 40% con la legge di bilancio 2019, soggetta ad approvazione dell’UE).
Vi sono due condizioni da ricordare: a) la partecipazione deve essere detenuta 3 anni e b) il massimo investimento agevolabile è di 1 milione di euro per le persone fisiche e 1,8 milioni di euro per le persone giuridiche.
In sintesi, se un investitore persona fisica investe 100 mila euro potrà portare a riduzione delle imposte 30 mila euro a condizione che detenga l’investimento per 3 anni.
Per questo motivo, la nostra operazione di aumento di capitale rappresenta un’occasione unica per gli investitori, che da un lato possono sottoscrivere azioni di una Società che si sta dimostrando sempre più solida e in continua crescita, e dall’altro potranno beneficiare di importanti sgravi fiscali”.