Utility (+0,5%) – In testa Hera (+1,1%) tra le Big

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +0,5 per cento, facendo meglio del Ftse Mib (-0,4%) ma peggio del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx 600 Utilities (+1,3%).

In Europa i riflettori restano puntati sull’Italia, dopo la risposta di Bruxelles su conti pubblici. Secondo l’UE, il mancato rispetto della norma è dovuto solo in parte al rallentamento economico mentre la retromarcia sulla riforma delle pensioni e il deficit proiettato oltre il 3% nel 2020, rappresentano “fattori aggravanti”, che possono giustificare l’avvio di una procedura di infrazione.

Il governo ha preso atto della valutazione e auspica un dialogo costruttivo per raggiungere un accordo. Intanto lo spread Btp-Bund si è riavvicinato a quota 280 punti base per poi scendere a 271 bp con il rendimento del decennale italiano al 2,49 per cento.

Tra le Big Cap, ha fatto meglio Hera (+1,1%). La società ha comunicato che alla fine dello scorso mese di maggio le azioni ordinarie con voto maggiorato erano 771.783.655 (771.790.655 ad aprile), mentre le azioni ordinarie erano pari a 717.755.090 (717.748.090 ad aprile).

Segue Terna, in rialzo dell’1 per cento.

Enel (+0,3%) ha avviato il percorso di eliminazione della plastica monouso negli uffici amministrativi e impianti produttivi.

La controllata Enel Generación Chile ha siglato un accordo con il Ministero dell’Energia per la chiusura progressiva di tre centrali a carbone per complessivi 636 MW.

Tra le Mid, ben comprata Falck Renewables che guadagna l’1,8%, mentre Ascopiave chiude in coda riportando un +0,1 per cento.

Tra le Small, ben intonata Acsm Agam che porta a casa il 2,8 per cento.

Altra seduta di vendite per Seri Industrial che lascia sul terreno il 2 per cento.

Segnaliamo che nel Nord Est, Verona e Vicenza hanno accelerato verso la fusione AGSM-AIM.