Ancora una seduta brillante a Wall Street che mette a segno la quarta seduta consecutiva di forte rialzo chiudendo la migliore ottava sia da inizio anno che dallo scorso novembre.
Dow Jones e S&P 500 guadagnano un punto percentuale, meno rispetto al Nasdaq (+1,7%), ma più del Russell 2000 (+0,6%). Gli indici non riescono, tuttavia, a chiudere sui massimi intraday ed anche il VIX guadagna oltre due punti percentuali salendo a 16,30 punti.
Ad alimentare l’ulteriore seduta di rialzo sono stati sia il report sul mercato del lavoro nel mese di maggio che la tregua raggiunta tra Stati Uniti e Messico sulla cancellazione dei dazi doganali nei confronti del Paese sudamericano.
L’imprevista minor creazione di nuove buste paga nello scorso mese è stata interpretata dal mercato come una necessità della Fed di tagliare i tassi di interesse a luglio e forse anche già nel corrente mese.
Il bilancio della settimana vede il Dow Jones in crescita del 4,7%, lo S&P 500 del 4,4%, il Nasdaq del 3,9% ed il Russell del 3,3 per cento.
Gran denaro sui titoli tecnologici ed in particolare sulla pattuglia dei FANG: Facebook (+3%), Amazon (+2,8%), Apple (+2,7%), Google (+2,1%), mentre Microsoft (+2,8%) registra un nuovo massimo storico sfondando il trilione di dollari di capitalizzazione.
La sovra performance dei titoli tecnologici spinge il comparto in rialzo dell’1,9%, seguito dai consumi discrezionali (+1,6%) e dalle telecomunicazioni (+1,5%). In calo solo finanziari (-0,2%) ed utilities (-0,7%)
Riparte la ripida discesa dei rendimenti obbligazionari che scontano ormai un intervento della Banca Centrale in tempi molto brevi. La scadenza biennale lascia sul terreno cinque punti base al 1,84% ed il Tbond quattro chiudendo al 2,08 per cento.
Rimbalzo, invece, del petrolio che sale del 2,7% a 54,05%, interrompendo una serie di sedute negative che hanno portato il prezzo del greggio in ribasso di oltre il 20% dal 23 di aprile.
Metalli preziosi ancora in denaro con l’oro che sfiora la resistenza a quota 1.350 dollari l’oncia e l’argento che chiude al di sopra di quota $15.
Fatica a rimbalzare, invece, il rame dopo aver messo a segno la più lunga striscia negativa dal 2011.
Dollaro sotto pressione per tutta la settimana, indebolito sia dalla dichiarazioni di Powell di martedì che dal report sul mercato del lavoro di venerdì, meno positivo del previsto. Il biglietto verde chiude a 1,133 nei confronti della moneta unica.