Nella scorsa settimana il Ftse Italia Servizi Pubblici ha guadagnato il 5,2%, allineandosi al corrispondente indice europeo (+5,2%) e sovraperformando il Ftse Mib (+2,8%).
Segnali espansivi della politica monetaria sono giunti giovedì scorso da parte della Bce, pronta a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per sostenere l’economia dell’eurozona in rallentamento.
Una dinamica che ha spinto in chiusura di ottava gli acquisti sul comparto obbligazionario, con un rendimento del Bund sui minimi a -0,25% e un Btp in calo di quasi 20 punti base al 2,34 per cento (spread a 260 punti).
In testa Enel (+5,8%), la cui capitalizzazione sfiora i 60 miliardi, con un progresso da inizio anno del 16,8 per cento.
Il Cda di Enel Russia ha convocato per il prossimo 22 luglio un’assemblea straordinaria per approvare la vendita dell’impianto a carbone Reftinskaya GRES a JSC “Kuzbassenergo”, società controllata da Siberian Generating Company. Il prezzo di vendita non sarà inferiore a circa 286 milioni di euro.
La controllata Enel Generación Chile ha siglato un accordo con il Ministero dell’Energia per la chiusura progressiva di tre centrali a carbone per complessivi 636 MW.
La controllata Enel Green Power Brasile ha ceduto tre impianti rinnovabili in esercizio (540 MW) per complessivi 660 milioni di euro alla cinese CGN Energy International Holdings.
Seguono Terna e Snam che portano a casa il 5 per cento.
Quest’ultima ha avviato, per la prima volta in Italia, la sperimentazione di un volo civile a lunga distanza di un drone pilotato da remoto per il monitoraggio in tempo reale della rete di trasmissione del gas naturale.
Hera ha riportato un +3,4 per cento. Da inizio hanno ha riportato un progresso del 26 per cento.
La società ha comunicato che alla fine dello scorso mese di maggio le azioni ordinarie con voto maggiorato erano 771.783.655 (771.790.655 ad aprile), mentre le azioni ordinarie erano pari a 717.755.090 (717.748.090 ad aprile).
A2A (+3,2%) figurerebbe, insieme a Erg (-0,3%), tra i potenziali interessati al processo di vendita di Renvico, avviato dal fondo infrastrutturale Macquarie a metà aprile. Secondo alcune fonti di stampa le offerte non vincolanti dovrebbero arrivare nella seconda metà di luglio.
Tra le Mid, Iren (+3,7%) a seguito degli acquisti sinora effettuati, detiene 2.647.433 azioni proprie, pari allo 0,203% del capitale ordinario.
Falck Renewables riporta una flessione dello 0,1 per cento. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno abbassato il rating a “Reduce” dal precedente “Hold”, alzando tuttavia il target price a 3,10 euro dal precedente 2,90 euro.
Ascopiave (-0,5%) a seguito degli acquisti sinora effettuati, detiene 13.215.367 azioni ordinarie, pari al 5,638% del capitale.
Tra le Small, in testa TerniEnergia (+2,4%) che ha sottoscritto un contratto preliminare per la cessione a NextPower II Alpha del 50% di Società NextPower II Prima, proprietaria di due impianti fotovoltaici in Puglia per una potenza complessiva installata di circa 1,9 MW. Il corrispettivo dell’operazione è di circa 1,3 milioni.
La società umbra ha perfezionato la cessione di 22 impianti fotovoltaici a Mareccio Energia, per un corrispettivo complessivo di 23,9 milioni.
Acquisti anche su Acsm-Agam che ha portato a casa il 2 per cento.
In coda, Seri Industrial (-4,2%). L’indebitamento finanziario di gruppo a fine aprile è pari a 51,4 milioni, aumentato rispetto ai 49,7 milioni del mese precedente.
Lo scorso mese di maggio il consumo di gas naturale in Italia è stato pari a 4.500,8 milioni di metri cubi, in aumento del 22% rispetto allo stesso mese del 2018. Tra i fattori alla base della crescita dei consumi le temperature medie insolitamente basse e la debolezza di idroelettrico e solare.
Il mese di giugno è partito con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso in Italia (Pun) pari a 40,45 €/MWh, in calo del 29,3% rispetto a giugno del 2018 e del 20,2% rispetto a maggio 2019.
Nei primi giorni di quotazione del mese di giugno le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 15,05 €/MWh, cioè il 38,07% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 e il 15,57% in meno rispetto a inizio maggio 2019.