L’incontro di chiarificazione voluto dal Premier Conte con i due Vice Di Maio e Salvini non rivela ufficialmente altro che l’intenzione dei due alleati di proseguire nel cammino comune ribadendo le priorità che sono il manifesto dei due partiti politici e la fermezza nel volerle perseguire.
In cima a ciò, tuttavia, si apre la luce di un assai prossimo vertice tecnico col Dicastero dell’Economia per individuare le aree di possibile intervento su cui trovare una soluzione di compromesso che possa risultare ad un tempo gradita a Bruxelles ed espansiva, offrendo quindi quella garanzia di dialogo posta dal Premier come un aut-aut alla prosecuzione della sua guida a Palazzo Chigi.
Le buone intenzioni non bastano certo a cambiare l’atteggiamento di diffidenza dei mercati ben più interessati a vedere come in pratica queste potranno trovare forma, ma comunque, guardando ai primi scambi della mattinata, il Btp sembra rispecchiare un velato ottimismo che potrebbe essere in realtà semplicemente dettato dallo scampato pericolo dell’esacerbazione di posizioni istituzionali contrapposte.
Lo spread è sotto 260 punti base in un contesto generale che continua a vedere movimenti molto limitati e una maggiore volatilità invece sul mercato americano dove ormai si comincia a proiettare lo sguardo verso il meeting della Fed della settimana prossima.
Mentre il dollaro si mantiene in area 1,1330, le piazze azionarie proseguono la fase di recupero più per un moto di inerzia che, come per i Btp, sembra trovare alimento dall’assenza di fattori di turbamento che da vere ragioni fondamentali.
La giornata odierna è peraltro priva di dati macro e se non condizionata da qualche uscita improvvisa da parte di chiunque dovrebbe garantire una sessione positiva. Positività che si continua a riflettere sull’high-yield con spread in contrazione sotto i 420 e 440 punti base per euro e dollari.