Banca Popolare di Sondrio starebbe valutando di intervenire in modo più incisivo per ridurre lo stock di crediti deteriorati.
Secondo indiscrezioni di stampa, l’istituto valtellinese avrebbe incaricato gli advisor Oliver Wyman e Kpmg per studiare le diverse opzioni disponibili per migliorare la qualità dell’attivo.
Sempre secondo i rumor, una delle possibilità prese in considerazione potrebbe essere quella di cedere vari portafoglio, ed eventualmente anche la piattaforma di gestione, in un’operazione simile a quelle poste in essere da Intesa Sanpaolo con Intrum e da Banco Bpm con Credito Fondiario.
Un’alternativa, ritenuta la più verosimile dalle indiscrezioni, potrebbe essere quella di partecipare, insieme ad altre banche cooperative, ad una vendita multioriginator di Npl gestita dalla Luigi Luttazzi, veicolo costituito da Assopopolari per la gestione di attività di interesse comune.
Tale operazione, a cui dovrebbero aderire 15 istituti, dovrebbe concretizzarsi in una cartolarizzazione con ricorso alla garanzia pubblica (Gacs) per chiudersi nel corso di questo mese.
Nei giorni scorsi la banca ha ricevuto il via libera della Bce all’utilizzo dei modelli interni per misurare il rischio di credito, passaggio che dovrebbe contribuire ad accelerare il processo di de-risking.
Nella tabella sottostante viene riportata una tabella riassuntiva dei crediti detenuti dalla Popolare di Sondrio al 31 marzo 2019.
Intorno alle 09:30 a Piazza Affari il titolo segna un ribasso dello 0,5% a 2 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,9 per cento.