Il Cda ha approvato il bilancio del 2018, un esercizio da considerare come il primo anno di un biennio di profonda trasformazione dell’attività.
Il gruppo intende focalizzarsi su tre mercati di maggiore crescita, quali biometano, fotovoltaico ed efficienza energetica.
In questo senso, i progetti principali del 2018 sono rappresentati da due impianti di trigenerazione, uno in Piemonte già in esercizio nel 2018 e uno in corso di realizzazione in Veneto, che entrerà in esercizio nell’estate 2019.
La rifocalizzazione del business prevede anche un piano di dismissioni avviato nel 2018 di varie partecipazioni in singoli impianti rinnovabili, che sta trovando attuazione nel 2019 con la cessione di due impianti fotovoltaici (in Emilia-Romagna e in Sardegna).
Nel 2018 Agatos ha registrato ricavi consolidati in crescita del 5,3% a 6,9 milioni.
L’Ebitda si è attestato a 6mila euro (619mila euro nel 2017) che, rettificato per oneri diversi di gestione riferiti ad anni precedenti, è risultato pari a 168 mila euro.
L’Ebit ha registrato un deficit di 2,4 milioni, in aumento del 36,8%, dopo essere stati contabilizzati maggiori ammortamenti e accantonamenti per 2,4 milioni (+1,7% rispetto ai 2,4 milioni del 2017). Un importo che comprende un accantonamento prudenziale di 500mila euro a riserve per rischi di svalutazione crediti.
Il periodo in esame si è chiuso con una perdita netta di pertinenza dei soci cresciuta del 25,7% a 3 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 16,7 milioni in aumento di 1,4 milioni rispetto a fine 2017, a seguito degli investimenti effettuati l’avvio della costruzione del primo progetto di produzione di biometano da F.O.R.S.U. sito in Lombardia.
###
Resta sempre aggiornato sul tuo titolo preferito, apri l'Insight dedicato a Agatos