Tornano le vendite sul comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 10:10 il Ftse Italia Banche arretra dello 0,9%, interrompendo la mini striscia positiva delle ultime tre sedute.
La performance risente della risalita dello spread Btp-Bund sopra i 260 pb, dopo che ieri era sceso fino a 255 punti base (fonte Mts Markets).
Il focus del mercato resta sempre sulla tenuta dei conti pubblici italiani e sul dialogo sull’asse Roma-Bruxelles per evitare l’avvio della procedura d’infrazione contro l’Italia per eccesso di debito, raccomandata dalla Commissione Europea nei giorni scorsi.
La strada si preannuncia dura, dopo che il Comitato economico finanziario composto dai direttori generali dei ministeri delle Finanze e delle banche centrali degli Stati UE hanno ritenuto giustificato l’avvio di suddetta procedura dopo avere esaminato il rapporto sul debito italiano stilato dall’organo comunitario. Il tutto in attesa della decisione finale.
“L’Italia si sta muovendo verso una direzione sbagliata e corre il rischio di essere sotto procedura nei prossimi anni”, ha dichiarato il presidente della Commissione UE, Jean Claude Juncker.
Il tutto nonostante le rassicurazioni fornite dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e dal premier, Giuseppe Conte, sulla sostenibilità del bilancio pubblico di Roma e sul rispetto delle regole europee.
“Le stime più aggiornate lasciano ritenere che, a consuntivo, i saldi di finanza pubblica saranno sostanzialmente minori pur a legislazione invariata di quelli stimati in precedenza e risulteranno di conseguenza coerenti con quanto previsto dal braccio preventivo del patto di stabilità e crescita”, ha spiegato l’inquilino del Tesoro.
A rendere il quadro più complicato l’accentuarsi dello scontro commerciale tra Usa e Cina sul fronte internazionale, con le due superpotenze pronte a un duro faccia a faccia.
Vendite tutti i titoli del Ftse Mib, con Banco Bpm (-2,1% a 1,67 euro), UniCredit (-1,6% a 10,10 euro), Intesa Sanpaolo (-1% a 1,83 euro), Bper (-2% a 3,37 euro), Ubi (-2,6% a 2,33 euro) e Mediobanca (-0,8% a 8,49 euro).
Stesso copione sul Mid Cap, con Creval (-1,3% a 0,0606 euro), Mps (-1,5% a 1,02 euro), Credem (-1,3% a 4,36 euro) e Popolare Sondrio (-2,2% a 1,98 euro).