Banche (+0,9%) – Toniche Intesa SP (+0,8%) e UniCredit (+1,5%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,9% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,8%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati.

Sul fronte domestico, l’attenzione resta sull’inizio della discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.

“Siamo pronti ad andare avanti con la procedura per deficit eccessivo per il debito. Siamo su questa strada. ma vogliamo evitare la procedura sul debito contro l’Italia, ma sono necessari nuovi fatti, nuove cifre, dati per il 2019 e il 2020, non bastano le intenzioni”, ha affermato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.

“Sarà necessaria una correzione significativa alla traiettoria dei conti pubblici italiani”, ha spiegato il vice presidente della Commissione UE, Valdis Dombrovskis.

“Stiamo facendo un negoziato sugli obiettivi di deficit che abbiamo, mostreremo che li raggiungeremo perché ci mettono in una posizione di sicurezza. Non abbiamo bisogno di misure correttive”, ha ribadito il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aggiungendo che da qui al 9 luglio, quando dovrebbe essere presa la decisione definitiva sulla procedura, si cercherà un accordo.

In questo contesto, anche grazie allo spread Btp-Bund sceso di nuovo in area 260 pb dai quasi 270 punti base di mercoledì (fonte Mts Markets), il comparto bancario ha visto tornare gli acquisti.

Seduta positiva per i titoli del Ftse Mib, incluse Bper (+1,2%), che prosegue nella semplificazione societaria, Intesa Sanpaolo (+0,8%), che a breve prenderà una decisione sulla gestione degli Utp, e UniCredit (+1,5%), che continua con il de-risking.

Sul Mid Cap poco mosse Credem (+0,1%) e Popolare Sondrio (-0,1%), con quest’ultima che secondo indiscrezioni di stampa starebbe valutando alcune opzioni per ridurre i crediti problematici.

Recuperano Mps (+1,1%), concentrata sul de-risking, anche su input della Commissione UE secondo i rumor di stampa, nonché sul piano di funding, e Creval (+0,7%), il cui management il prossimo 18 giugno presenterà il nuovo piano industriale.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto, con il Governo che ha esteso il termine della garanzia pubblica riferita ai bond emessi dalla banca.

Resiste Banca Finnat (0,0%), che ha comunque acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.