Utility – A maggio output elettrico -2,7% a/a, in controtendenza l’eolico (+81,3%)

A maggio la domanda di energia elettrica in Italia è diminuita dello 3% rispetto ai volumi registrati nello stesso mese del 2018. A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio 2019 è risultata ovunque negativa: -4% al Nord, -1,9% al Centro e -1,4% al Sud.

L’andamento della richiesta d’elettricità ha risentito dell’effetto temperatura: quest’anno, infatti, maggio, a parità di giorni lavorativi (22 giorni), ha registrato una temperatura media mensile inferiore di ben circa 3,6°C rispetto a maggio 2018. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta a una variazione negativa della domanda elettrica di -1,8 per cento.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a maggio 2019 ha registrato una variazione negativa (-0,6%) rispetto ad aprile 2019. Il profilo del trend resta su un andamento decrescente.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 50,67 €/MWh nel periodo in esame, in calo del 5,3% rispetto a maggio 2018.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’87,6% con la produzione nazionale e per la quota restante (12,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,3 miliardi di kWh) è diminuita del 2,7% rispetto a maggio 2018. In forte crescita la produzione da fonte eolica (+81,3%). In aumento anche la produzione da fonte termica (+5,4%) e geotermica (+0,8%). Cala, invece, la produzione idroelettrica (-29%) e quella fotovoltaica (-5,4%).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a maggio scorso è stata pari a 44.981 MW registrata martedì 21 maggio alle ore 10, inferiore del 6,3% rispetto al valore registrato alla punta di maggio 2018.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a maggio 2019 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, a causa di un aumento della produzione termoelettrica (+5,4%) che non è stato in grado di compensare la contrazione della produzione idroelettrica (-29%) e fotovoltaica (-5,4%).

I dati in esame sono positivi per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (+81,3%).