Il Ftse Italia Banche chiude la settimana con un rialzo dello 0,5% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,2%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati.
Sul fronte domestico, l’attenzione resta sull’inizio della discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.
“La procedura basata sul debito per l’Italia è giustificata e ora continueremo i preparativi previsti dal Trattato che potrebbero portare alla procedura, siamo pronti a tenere conto di ogni ulteriore elemento che l’Italia potrà fornire, siamo in modalità ascolto, la porta è aperta”, ha affermato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
“L’Italia deve andare avanti con le correzioni sostanziali della traiettoria fiscale tra quest’anno e il prossimo, mentre noi siamo pronti per prendere in considerazione gli elementi aggiuntivi che l’Italia potrebbe portare avanti”, ha spiegato il vice presidente della Commissione UE, Valdis Dombrovskis.
“Dobbiamo raggiungere il deficit che ho indicato, che è anche compensativo del mancato raggiungimento dell’obiettivo del 2018. Pensiamo di raggiungerlo senza variazioni legislative”, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
In questo contesto, anche grazie allo spread Btp-Bund sceso in area 260 pb (fonte Mts Markets), il comparto bancario ha visto prevalere gli acquisti.
Andamento positivo per i titoli del Ftse Mib, tra i quali si mettono in luce Bper (+3,8%), che prosegue nella semplificazione societaria, UniCredit (+1,1%), che continua con il de-risking, e Banco Bpm (+1,3%), che ha creato la piattaforma in jv con Credito Fondiario e ha lanciato un nuovo bond senior.
Sul Mid Cap rallentano Credem (-1,7%) e Popolare Sondrio (-2,6%), con quest’ultima che secondo indiscrezioni di stampa starebbe valutando alcune opzioni per ridurre i crediti problematici. Bene Creval (+2%), il cui management martedì 18 giugno presenterà il nuovo piano industriale.
Contiene il calo Mps (-0,6%), concentrata sul de-risking, anche su input della Commissione UE secondo i rumor di stampa, nonché sul piano di funding, mentre nel frattempo è stata completata la cessione della controllata belga.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto, con il Governo che ha esteso il termine della garanzia pubblica riferita ai bond emessi dalla banca.
Vendite su Banca Finnat (-3,3%), che ha comunque acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.