Già in passato le prese di posizione di Vittorio Malacalza, principale socio di Carige attraverso la Malacalza Investimenti con il 27,55%, hanno condizionato le soluzioni proposte dal management e bloccato offerte provenienti dall’esterno sulla banca.
Ora i commenti dell’imprenditore piacentino sulla sua contrarietà alle possibili business combination perseguite con difficoltà dai commissari per salvare Carige preoccupano un po’ chi è alla guida della banca, disponendo di poco tempo e di limitate opzioni per trovare una soluzione.
Per questo, dopo che Malacalza ha dichiarato alla stampa, riferendosi al piano allo studio, “non mi sa di progetto industriale”, e “se sono costretto a fare un’alleanza non gioco, perché “non è business”, i commissari si sono sentiti in dovere di rispondere con una nota.
“I Commissari di Banca Carige sono al lavoro dall’inizio dell’anno per realizzare, in linea con le indicazioni di Bce, una business combination in grado di garantire la continuità e lo sviluppo dell’istituto superando i problemi economici e finanziari ereditati dagli ultimi esercizi e i problemi di governance resi evidenti dall’esito dell’assemblea del 22 dicembre ultimo scorso”.
“In tale quadro – si legge nel comunicato – “sono state sollecitate, anche con l’ausilio di primari advisor, manifestazioni di interesse da parte di tutti i soggetti di natura sia bancaria sia finanziaria potenzialmente interessati. In questa fase delicata e decisiva per le prospettive future della banca, è auspicabile il più alto grado di serenità e sobrietà nei giudizi da parte di tutti nell’interesse della banca, dei suoi dipendenti, dei suoi clienti, del complesso del suo azionariato e del suo territorio”.
“I commissari proseguono nel loro lavoro per individuare una soluzione improntata alla massima tutela possibile di tutte le componenti che costituiscono Banca Carige”, conclude la nota.