La multinazionale tascabile lombarda archivia un primo trimestre 2019 difficile, ma conferma il fatturato a 200 milioni nel medio periodo. Nel frattempo, però, si deve confrontare con ricavi in flessione a 39 milioni (-8% sul primo trimestre 2018) ed Ebitda margin stabile al 10,7% (10,8% nel 2018), mentre l’utile netto a fine marzo crolla da 1,3 a 0,7 milioni. Confermata la strategia: accelerare sulle Biosolutions e focus sulla Discovery di nuovi prodotti e molecole, mentre è atteso un contributo incrementale dal nuovo fungicida Fluindapyr.
La mission di Isagro è quella di offrire soluzioni innovative, di origine chimica e biologica, per la salute delle colture. Tra gli obiettivi figurano nuovi formulati a base di rame in grado di agire a dosi ridotte e con uno spettro d’azione più ampio rispetto a quelli attualmente sul mercato.
Nel 2018 è proseguito il percorso di sviluppo, concentrato sulla scoperta di nuovi prodotti e molecole di chimica organica, ed è entrato in vigore il contratto di distribuzione del Fluindapyr in Brasile con il partner Arysta LifeScience, che nella passata gestione ha apportato ricavi iniziali per 7,5 milioni (9 milioni di dollari Usa).
A ciò si aggiunge l’avvio alla “fase due” di pre-sviluppo del nuovo Nematocida e la costituzione di Isagro Agrosolutions Kenya Limited, nell’ambito del progetto “Africa SubSahariana” per il supporto registrativo e lo sviluppo delle vendite del gruppo in tali regioni.
Nonostante tutto ciò, però, nel primo trimestre del 2019 i ricavi sono diminuiti dell’8% a 39 milioni e l’Ebitda è sceso del 7% a 4 milioni, mentre l’utile netto è crollato da 1,3 a 0,7 milioni. Risultati che contrastano con il recupero registrato lo scorso anno, quando i ricavi sono aumentati del 2% a 153 milioni (+7% parità di tassi di cambio) con Ebitda in progresso del 12% a 14 milioni ed Ebit a 4,4 milioni (+54%), mentre l’indebitamento è rimasto sostanzialmente stabile a 45 milioni.
Nel medio periodo il management conferma l’obiettivo di un fatturato intorno ai 200 milioni, crescendo sia per linee interne che per linee esterne. Importante sarà anche il contributo incrementale del Fluindapyr. Confermata anche la strategia con focus sulla scoperta di nuovi prodotti e molecole, intensificando l’impegno nelle Biosolutions (prodotti che proteggono le orticolture da parassiti che le possono distruggere o creare danni alla salute del consumatore). In parallelo, alla luce dei cambiamenti a livello di sistema regolatorio e competitivo, non svilupperà più da sola prodotti di origine chimica organica, i cui diritti di sviluppo e sfruttamento commerciale saranno ceduti a terzi, mantenendo la proprietà intellettuale.
Conto Economico
Nella prima parte dell’esercizio in corso il gruppo consuntiva ricavi per 39 milioni (-8% a/a), l’Ebitda si attesta a 4 milioni (-7%), mentre il risultato netto a 0,7 milioni, rispetto a 1,3 milioni del primo trimestre 2018.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 59,3 milioni, inclusivo dell’effetto IFRS 16 per 5,7 milioni, al netto del quale sarebbe stato pari a 53,6 milioni, in crescita di 8,5 milioni rispetto ai 45,1 milioni di fine 2018.
Diversamente il 2018 si è chiuso con un fatturato in crescita del 2,1% a 152,8 milioni; a parità di tassi di cambio il fatturato sarebbe stato pari a 159,8 milioni (+7% rispetto al 2017).
Un andamento riconducibile principalmente a maggiori ricavi da accordi di medio/lungo termine (+6 milioni rispetto al 2017 a 7,5 milioni), che hanno più che compensato le minori vendite da Agrofarmaci e Servizi (-2,8 milioni rispetto al 2017).
L’andamento dei ricavi si amplifica a livello di risultati operativi, con l’Ebitda in progresso dell’11,7% a 14 milioni, nonostante il calo di redditività delle vendite della controllata indiana Isagro Asia Agrochemicals Private Limited e i maggiori costi di ricerca e sviluppo di prodotti innovativi a fronte di costi fissi in contenuto aumento. L’Ebitda margin sale pertanto al 9,2% dall’8,4% di fine 2017.
Si segnala che a parità di tassi di cambio, l’Ebitda sarebbe stato pari a 16,8 milioni (+33% rispetto al 2017).
L’Ebit sale di oltre il 54% a 4,4 milioni, dopo la contabilizzazione di ammortamenti e svalutazioni diminuiti dell’1,1% a 9,6 milioni.
La performance viene in parte assorbita dagli oneri finanziari netti raddoppiati a 1,4 milioni per le maggiori perdite su cambi e strumenti derivati, passate da un valore positivo per 154mila euro a perdite pari a 1,2 milioni. Aumentata nell’anno l’imposizione fiscale, con un tax rate salito all’85,5% dal precedente 82% (+45% a 2,7 milioni in valore assoluto).
Tutto ciò determina un utile netto di 0,4 milioni, dai 0,2 milioni di fine 2017.
Breakdown Ricavi
Il gruppo è fortemente proiettato sui mercati esteri, con una quota del fatturato 2018 pari a quasi l’83 per cento. Per quanto riguarda i soli agro-farmaci, rappresentativi del 92% del giro d’affari del gruppo, oltrefrontiera viene realizzato circa l’82% dei ricavi. Sempre per i soli agro-farmaci, l’Italia ha rappresentato circa il 18% del fatturato (sostanzialmente in linea con il 2017), per un totale di 24,9 milioni (in diminuzione in valore assoluto di 1,1 milioni).
Stato Patrimoniale
Sul fronte patrimoniale emerge la progressiva diminuzione dell’indebitamento finanziario netto, passato da 46,2 milioni di fine 2017 a 45,1 milioni del 2018, principalmente per la riduzione del capitale circolante commerciale e il flusso di cassa generato dalla gestione operativa. La diminuzione del patrimonio netto a 94,8 milioni (99,3 milioni nel 2017) è ascrivibile alla variazione negativa della riserva di conversione relativa alle poste di bilancio della controllata Isagro (Asia) Agrochemicals, causate dal rafforzamento dell’Euro rispetto alla Rupia Indiana.
Ratio
Dall’analisi dei principali ratio è visibile il ritorno all’equilibrio patrimoniale del gruppo, testimoniato da un grado di indebitamento nel triennio stabile allo 0,5.
Diversamente l’Indicatore della capacità di ripagamento del debito seppure costante indica una situazione da ottimizzare. Non esaltante ed in decisa flessione il ritorno per gli azionisti passato dal 2,7% del 2016 allo 0,4% di fine 2018.
Outlook
Per il 2019, l’organo amministrativo si attende “a parità di perimetro, un sostanziale consolidamento dei ricavi da agrofarmaci del 2018, con attese di importante crescita nel medio termine grazie in particolare al nuovo fungicida Fluindapyr”. Conferma, pertanto, “l’obiettivo di raggiungere un fatturato intorno ai 200 milioni nel medio termine, anche cogliendo opportunità di crescita per linee esterne, con una migliore definizione della propria asset al location”.
Dopo la diffusione dei risultati 2018 lo Specialist Banca IMI ha limato le stime per il biennio 2019/2020. Gli analisti prevedono che nell’esercizio in corso l’azienda possa realizzare ricavi consolidati per 157 milioni (165,7 milioni precedente stima), in crescita del 2,8% sul 2018, per giungere a 162 milioni nel 2020. L’Ebitda margin dovrebbe migliorare di 60bp al 9,8% (precedente 12,7%) per salire al 10,6% nel 2020. Parallelamente per fine 2019 gli esperti hanno tagliato da 6,9 milioni a 1,9 milioni la stima sull’utile netto, atteso ora a 3,4 milioni (9,3 milioni precedente) nel 2020.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto è stimato in progressivo miglioramento a 44,7 milioni e a 43,1 milioni, rispettivamente per il 2019 e 2020, dai 45,1 milioni di fine 2018.
Strategia
Nei prossimi anni, la strategia continuerà ad essere fondata sulla Discovery di nuovi prodotti/molecole, alla base del modello di business e di comprovato successo. Tuttavia, alla luce delle mutate condizioni a livello di sistema regolatorio e competitivo il gruppo:
- non intende più sviluppare quelli di origine chimica organica, che saranno valorizzati offrendo a terzi i relativi diritti di sviluppo e sfruttamento commerciale;
- intensificherà l’impegno organizzativo e finanziario nello sviluppo della propria posizione nel settore delle Biosolutions.
L’obiettivo di ritornare a un livello di fatturato di 200 milioni nel medio termine verrà raggiunto, in particolare, attraverso:
- la Discovery in proprio di nuove molecole di origine chimica e biologica;
- la valorizzazione delle nuove molecole di origine chimica organica tramite accordi di m/l con terzi per l’attribuzione dei relativi diritti di sviluppo e sfruttamento commerciale;
- l’ampliamento della posizione nelle biosolutions tramite sviluppo diretto nuove molecole di origine biologica e mirate acquisizioni;
- il rafforzamento delle posizioni nei fungicidi rameici e nei prodotti generici della affiliata indiana.
Proseguirà lo sviluppo di presenze locali sia per supporto marketing/registrativo sia per vendite dirette. E’ previsto inoltre il rilancio delle attività in India, sia per sviluppo interno sia cogliendo opportunità di acquisizioni, sia in Italia che all’estero.
Punti di Forza
- Offerta di una vasta gamma di soluzioni innovative basati su ricerca propria;
- Integrazione verticale;
- Presenza diretta in mercati chiave;
- Accordi consolidati con distributori terzi e distribuzione direttamente gestita in alcuni paesi;
- Isagro in Italia è focalizzata su un range di prodotti al servizio di un’agricoltura sostenibile e si rivolge agli operatori dell’agricoltura biologica (mercato in continua crescita).
Punti di Debolezza
- Dimensioni contenute per lo sviluppo autonomo di nuovi prodotti con potenziale di vendita mondiale che richiedono ingenti investimenti;
- Andamento sfavorevole dei cambi e del prezzo del rame;
- Rischio relativo alla concentrazione su alcuni distributori;
- La vendita di prodotti agro-farmaci è strettamente connessa alle condizioni climatiche.
Borsa
La debolezza dei fondamentali di fine 2018 e del primo scorcio del 2019 penalizza i corsi azionari di Isagro. Il titolo dopo un inizio 2019 in rialzo, toccando 1,65 euro il 23 gennaio, si è mantenuto in area 1,6 euro fino ad inizio aprile, evidenziando peraltro un andamento superiore al Ftse Italia Star. Da quella data ha iniziato a dare segnali di debolezza toccando il minimo di 1,28 euro il 3 giugno, recuperando poi nei giorni successivi tornando in area 1,3 euro. Da inizio hanno il titolo ha ceduto il 4,9%, rispetto al +12,4% evidenziato dal Ftse Italia Star.