In avvio di pomeriggio le Big di settore sono pressochè tutte compatte in testa all’indice principale di Piazza Affari.
Intorno alle 14.45, in testa al Ftse Mib (+2%) troviamo Italgas (+3,9%), seguita da Enel e Terna, entrambe a +3,6%, A2A (+3,3%) e Snam (3,2%).
Più distanziata Hera (+2,2%), in scia alla partnership commerciale nel business retail con Ascopiave.
Intanto l’indice settoriale Ftse Italia Servizi Pubblici riporta un +3,6 per cento.
Un andamento che risente positivamente delle parole del presidente della Bce intervenuto al Forum di Sintra. Mario Draghi ha infatti lasciato aperta la strada ad una politica accomodante della Bce, con un nuovo programma di acquisti di titoli pubblici (QE) e la possibilità di riduzione dei tassi di interessi nella zona euro.
Misure che, tuttavia, secondo Draghi, saranno decise solo nel caso di un permanere del rallentamento economico e di una inflazione sotto i target stabiliti dalla Bce.
Parole incoraggianti vengono anche da un altro italiano, il titolare del dicastero dell’economia, Giovanni Tria, che in una conferenza a Londra, ha dichiarato che quest’anno l’Italia taglierà la spesa pubblica per rispettare gli obiettivi di deficit di bilancio ed è in grado di raggiungere un accordo con la Commissione europea sul debito.
“Quest’anno compenseremo il mancato rispetto delle regole di bilancio. Puntiamo a un deficit del 2,1% (del Pil). Faremo meglio di quanto concordato lo scorso anno”, ha spiegato Tria, aggiungendo che il principale problema per l’Italia rimane soprattutto la debole crescita economica e non tanto il debito.
In questo scenario lo spread Btp-Bund si riduce a 244 punti base, con il titolo decennale italiano in calo al 2,12 per cento.