Utility (+2,6%) – Riprendono vigore le Big, in testa Italgas (+3,6%) e A2A (+3,1%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +2,6%, facendo meglio del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx 600 Utilities (+2,4%), e del Ftse Mib (+2,5%).

L’attenzione degli operatori si è concentrata sulle parole di Mario Draghi, che ha dichiarato che saranno necessari nuovi stimoli, compreso un nuovo quantitative easing, per mitigare il rallentamento economico dell’eurozona laddove non vi siano miglioramenti nei prossimi mesi.

Le dichiarazioni di Draghi hanno suscitato le critiche di Donald Trump, secondo cui la Bce mira a svalutare la moneta per rendere più competitive le esportazioni dal Vecchio Continente.

Le parole di Draghi hanno spinto gli acquisti sui bond, con il rendimento del Bund tedesco a -32 centesimi e quello del Btp in calo al 2,11 per cento. Lo spread si riduce così a 243 punti base, mentre il mercato sembra scommettere su una probabile riappacificazione con Bruxelles nonostante i toni accesi del governo.

Tra le Big Cap, in testa Italgas (+3,6%), seguita a stretto giro da A2A (+3,1%).

Ben comprata anche Enel (+2,6%). Una performance che beneficia del rialzo del target price da parte degli analisti di Kepler Cheuvreux a 6,80 euro dal precedente 6 euro.

Acquisti anche su Hera (+2,3%), in scia alla partnership con Ascopiave nella commercializzazione clienti gas ed energia elettrica in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, che prevede il riassetto delle rispettive attività di distribuzione gas.

Tra le Mid, ha fatto meglio Ascopiave (+4,8%) in scia alla joint venture siglata con Hera.

Acquisti anche su Iren (+4,2%). A seguito degli acquisti sinora effettuati, la società detiene 3.375.305 azioni proprie, pari allo 0,259% del capitale ordinario.

In coda Flack Renewables (-5,9%). Falck Energy, azionista con l’1,77% del capitale ha ritirato il collocamento di azioni ordinarie Falck Renewables, dopo avere avviato la sera prima la procedura di accelerated book building.

Tra le Small, denaro su TerniEnergia (+2,4%), seguita subito dopo da Acsm Agam (+2,3%).

La prima, attraverso la digital company di gruppo, Softeco Sismat, ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il Consorzio Ecodomus per lo sviluppo congiunto di azioni commerciali nei settori dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica.