Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,8% e in linea all’omologo europeo (+1,7%), supportando anche il Ftse Mib (+0,4%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati. Novità sono attese al G-20 di fine mese.
La Fed, intanto, ha lasciato invariati i tassi di interesse, aggiungendo che agirà nel modo più appropriato per sostenere l’economia dato che sono aumentati i fattori di incertezza.
Sul fronte domestico, l’attenzione resta sull’inizio della discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.
Il premier, Giuseppe Conte, mira ad evitare suddetta procedura, pur difendendo le scelte di politica economica del Governo italiano.
Nel frattempo il presidente della Bce, Mario Draghi, ha affermato che la banca centrale dispone di ampie munizioni per fare fronte al rallentamento dell’economia, incluse la riapertura del Qe e un taglio dei tassi.
In questo contesto, anche grazie allo spread Btp-Bund ulteriormente sceso in area 240 pb (fonte Mts Markets), il comparto bancario ha archiviato un’altra giornata tonica.
Acquisti su tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali spiccano Banco Bpm (+4,2%), che ha collocato con successo un bond senior da 500 milioni, e Ubi (+2,8%), che secondo rumor starebbe facendo riflessioni sulla bancassurance.
Sul Mid Cap ok Credem (+0,5%) e, soprattutto, Popolare Sondrio (+1,7%), che secondo indiscrezioni di stampa starebbe valutando alcune opzioni per ridurre i crediti problematici.
Ancora denaro su Creval (+0,3%), il cui management ha presentato il nuovo piano industriale al 2023, focalizzato sul rilancio commerciale, sull’ulteriore riduzione degli Npe e basato sulla crescita organica al momento. La banca ha varato anche un nuovo assetto organizzativo.
Sugli scudi Mps (+2,8%), concentrata sul de-risking, anche su input della Commissione UE secondo i rumor di stampa, nonché sul piano di funding, mentre nel frattempo Dbrs ha confermato i rating sulla banca.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto e sulle possibili offerte, con i commissari che hanno ribadito di stare proseguendo i lavori per la ricerca di un partner, nonostante i dubbi della Malacalza Investimenti.
Acquisti su Banca Finnat (+0,3%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.