Net Insurance (Aim) – Conferma gli obiettivi di crescita nel nuovo piano

L’aggiornamento del piano strategico 2019-2023 approvato dal cda di Net Insurance, dopo la frode subita sui titoli di Stato, è basato su quattro punti cardine: valorizzare il business della cessione del quinto, sviluppare la bancassicurazione danni e protezione, sviluppare il canale broker retail danni e fare sempre maggiore ricorso al digitale. Il gruppo, a regime, punta a raggiungere premi complessivi per 170 milioni e un utile netto di 17 milioni, con un RoE in area 20 per cento.

“Dopo l’annuncio della frode, abbiamo reagito con velocità, determinazione e con un approccio a 360° gradi, costruendo così anche solide fondamenta per la rivisitazione del piano industriale”.

È con queste parole che Andrea Battista, Ad di Net Insurance, ha illustrato agli analisti le linee base dell’aggiornamento del piano industriale 2019-2023 reso necessario dalla frode riscontrata lo scorso aprile sul portafoglio titoli.

“Il business ha dimostrato in questi mesi di crescere anche in condizioni perturbate e, nonostante tutto, lo sviluppo delle attività è al momento oggettivamente in linea con le migliori aspettative”, ha aggiunto il manager.

“Su questa evidenza e sulla consapevolezza del potenziale ora disponibile, acquisita anche grazie ai nuovi accordi distributivi, abbiamo rivisitato e aggiornato il nostro piano che presenta target sfidanti ma assolutamente credibili, non dissimili dagli obiettivi a suo tempo definiti da Archimede”, ha concluso Battista.

Il nuovo piano strategico approvato dal cda di Net Insurance – sottolinea la nota – “aggiorna stime, target e valutazioni alla luce delle evoluzioni degli ultimi mesi, ivi inclusa in particolare la vicenda della sottrazione di titoli di Stato comunicata in data 30 marzo scorso”.

I pilastri alla base del piano

Nel piano vengono pienamente confermate la missione industriale e il business model apportati dalla Spac Archimede, che ha realizzato la business combination con Net Insurance. Quattro i pilastri strategici individuati:

• valorizzazione del business della cessione del quinto;
• sviluppo della bancassicurazione danni e protezione;
• sviluppo del canale broker retail danni;
• attivazione delle piattaforme digitali.

Le singole aree di business contribuiranno al raggiungimento dei target complessivi secondo queste modalità:

• la cessione del quinto crescerà moderatamente nei volumi, consolidando i livelli di
redditività tecnica già raggiunti;
• la bancassicurazione vedrà la messa a regime delle partnership annunciate, in un mercato previsto in decisa crescita e profittevole;
• l’area broker, di minor impatto quantitativo, si focalizzerà sul segmento retail e su alcuni prodotti ben identificati;
• il mondo digital avrà la funzione di realizzare prodotti, servizi, strumenti da mettere a disposizione degli altri canali ma anche l’aspirazione di essere un partner di elezione per le piattaforme digitali.

I target economici e finanziari del piano

Sulla base dei presupposti sopra descritti sono stati identificati i seguenti target economici e finanziari:

• i premi passeranno dai 62 milioni del 2018 agli 83 milioni del 2019, per arrivare a 170 milioni nel 2023, con una crescita media annua nell’arco di piano pari al 22%;
• le spese operative complessive, pari a circa 15 milioni nel 2018, arriveranno nell’arco di piano a oltre 23 milioni;
• il risultato tecnico netto, sostenuto da un Combined ratio che scenderà gradualmente, dall’88% atteso per fine 2019 all’81% del 2023, per effetto della qualità tecnica dei prodotti di bancassicurazione e della progressiva riduzione dell’incidenza delle spese sui premi – è previsto attestarsi poco oltre i 19 milioni nel 2023;
• l’utile netto, dal livello di circa 4 milioni di fine 2018 (6,7 milioni il dato normalizzato) toccherà gli 11 milioni nel 2021 per poi salire a 17 milioni nel 2023, con un RoE che a regime sarà in area 20 per cento.

I target definiti non includono prudenzialmente alcuna ipotesi di recupero delle somme sottratte, pari a circa 26,6 milioni, ancorché le valutazioni dello stato dei fatti a oggi consentano nel complesso di stimare in un range di almeno 15/20 milioni il valore atteso dal recupero.

Per quanto concerne l’area investimenti, è stata identificata un’asset allocation target ampiamente diversificata, incentrata su corporate bond e, in generale, su attivi legati al rischio credito, con limitata esposizione agli asset governativi italiani.

Il dato di Solvency ratio, grazie alla generazione di capitale assicurata dall’attività di business e dalla prudente politica dei dividendi, si attesterà progressivamente in area 170/180 per cento. Nell’ipotesi di un recupero pari al 50% delle somme distratte, il Solvency si riporterà attorno al 200 per cento.

Le iniziative a sostegno della crescita del business

Nei primi mesi di attività, sono state poste in essere alcune iniziative destinate a sostenere in maniera importante la crescita del business:

• una squadra di manager completamente nuova e di prim’ordine;
• importanti e mirati investimenti sull’architettura tecnologica target;
• il rafforzamento della brand awareness, grazie alla sponsorizzazione degli arbitri italiani di calcio.