Il Cda di Ovs ha presentato i principali risultati del primo trimestre dell’esercizio 2019/2020, chiuso lo scorso 30 aprile con vendite nette, depurate di quelle riferite al contratto di service verso l’ex cliente svizzero Sempione Fashion AG, per 317,5 milioni (-0,9%).
La società ha applicato per la prima volta il principio contabile Ifrs16, che ha determinato un impatto positivo di 43,3 milioni sull’Ebitda e un impatto di 896,1 milioni sull’indebitamento finanziario netto, di cui solo circa 116 milioni inerenti le passività per canoni dovuti ante possibilità di recesso.
L’Ebitda rettificato da eventi non ricorrenti e dalla prima applicazione del suddetto principio è sceso del 16,5% a 25,1 milioni, risultando in linea con le attese. L’Ebitda margin rettificato è diminuito al 7,9% dal precedente 9,4 per cento.
L’Ebit rettificato è calato del 33,2% a 11,3 milioni, con la sua marginalità ridottasi al 3,5% (5,3% nel pari periodo 2018/2019).
Il risultato ante imposte rettificato ammonta a 7,6 milioni (-42,5%).
Dal lato patrimoniale, al 30 aprile 2019 l’indebitamento finanziario netto, depurato dell’impatto del mark-to-market e dell’impatto negativo dell’applicazione dell’Ifrs16 (896 milioni circa) è pari a 445,4 milioni (debito netto di 375,8 milioni a fine gennaio 2019).
Il gruppo veneto ha proseguito nel piano di sviluppo, aumentando la rete commerciale con 3 negozi full format diretti e 13 negozi in franchising, prevalentemente kids.
Infine si segnala che Ovs rispetto al pari periodo dell’anno precedente ha aumentato la quota di mercato di 15 punti base all’8%, mentre il mercato di riferimento ha segnato un calo del 4,3% a causa principalmente delle condizioni meteo che hanno comportato un ritardo dell’inizio della stagione primavera-estate.
(Segue approfondimento)