Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,8%, facendo meglio del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,1%), ma sottoperformando il Ftse Mib (+0,4%).
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 241 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,13%, mentre il tasso su quello tedesco lima un paio di centesimi rispetto alla seduta precedente portandosi al -0,28 per cento.
Prese di beneficio sulla maggior parte delle Big Cap. Uniche eccezioni Hera (+0,2%) e Terna (+0,1%).
Il Cda di Hera ha autorizzato, nell’ambito del programma Euro Medium Term Notes, l’emissione di un prestito obbligazionario non subordinato e non convertibile, fino ad un importo massimo di 500 milioni, da collocare esclusivamente presso investitori qualificati.
A2A chiude in flessione dello 0,6 per cento. L’Ad Valerio Camerano ha riportato che verranno monitorati attentamente i prossimi passi di Agsm Verona e Aim Vicenza che hanno annunciato il progetto di fusione per la creazione della “Multiutility del Veneto”. Operazione che per la sua realizzazione necessita di un partner industriale.
In coda Italgas che lascia sul terreno l’1,1 per cento.
Tra le Mid, la migliore è stata Falck Renewables (+1,3%). In coda, Ascopiave che cede il 2,4 per cento.
Tra le Small, hanno fatto meglio Alerion Clean Power (+1,5%) e Acsm Agam (+0,8%).