Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,6% e tenendo meglio dell’omologo europeo (-1,8%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,7%) di chiudere con un guadagno.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati. Novità sono attese al G-20 di fine mese.
Sul fronte domestico, l’attenzione resta sull’inizio della discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.
Il premier, Giuseppe Conte, in una lettera inviata all’UE ha assicurato che “l’Italia non intende reclamare “deroghe o concessioni sulle regole di bilancio e ha ribadito che “il quadro di finanza pubblica dell’Italia è coerente con il rispetto, per il 2019, delle regole del braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita”.
“Abbiamo deliberato di rendere operativo il congelamento di 2 miliardi già previsto, mercoledì prossimo con il prossimo Cdm faremo definitivamente l’assestamento, per certificare che i conti vanno meglio del previsto: il deficit è al 2,1% e non al 2,5% come prevede la Commissione Europea”, ha spiegato poi il presidente del Consiglio.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund mantenutosi stabile in area 240 pb (poi salito a in area 250 pb per ragioni tecniche; fonte Mts Markets), sul comparto bancario è scattato qualche realizzo dopo le ultime sedute positive.
Ritracciano tutti i titoli del Ftse Mib, incluse Bper (-0,1%), con Unipol salita al 18,5% del capitale nei giorni scorsi, e Mediobanca (-0,3%), che ha recentemente riorganizzato l’investment banking.
Sul Mid Cap frenano Credem (-0,6%), Popolare Sondrio (-0,7%) e Creval (-1%), il cui nuovo piano industriale al 2023 è focalizzato sul rilancio commerciale, sull’ulteriore riduzione degli Npe e basato sulla crescita organica al momento.
Vivace Mps (+0,8%), concentrata sul de-risking, anche su input della Commissione UE secondo i rumor di stampa, nonché sul piano di funding, mentre nel frattempo Dbrs ha confermato i rating sulla banca.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto e sulle sulle offerte, con i commissari che hanno ribadito di stare proseguendo i lavori per la ricerca di un partner, nonostante i dubbi della Malacalza Investimenti.
Ancora denaro su Banca Finnat (+1%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.