Negli ultimi quattro anni le ricerche online tramite comando vocale hanno registrato un vero e proprio boom, grazie anche alla diffusione sempre maggiore di smart speaker dotati di intelligenza artificiale.
Basti pensare che tra il 2015 e il 2019 i dispositivi Amazon Echo installati negli Stati Uniti hanno raggiunto i 47 milioni di unità e le funzioni disponibili sul device sono più che raddoppiate nell’ultimo anno, avvicinandosi a quota 100 mila.
Questi dati, emersi dal report sugli Internet Trends del 2019 di Mary Meeker, danno un’idea di quanto le ricerche vocali (anche tramite smartphone) stiano diventando importanti nella quotidianità e possano aprire nuovi scenari in campo pubblicitario, come evidenziato dal presidente del Gruppo DigiTouch, Simone Ranucci Brandimarte.
“I tempi sono maturi perché si stanno verificando importanti cambiamenti: una massa critica adeguata, un’Intelligenza Artificiale capace e un numero di contenuti pronti per apparire nelle funzioni di ricerca” ha dichiarato in un’intervista a LaStampa.it, commentando il trend emergente del voice advertising.
Il presidente ha sottolineato come il comparto pubblicitario debba farsi trovare pronto, rafforzando le competenze nel Machine Learning e nell’Intelligenza Artificiale e ripensando la strategia della comunicazione.
Ricordiamo che DigiTouch è una Full Digital Company platform, specializzata nelle tecnologie applicate al digital marketing e con competenze trasversali nell’ambito della Digital Transformation. Nei prossimi mesi, inoltre, il gruppo mira a realizzare nuove acquisizioni per “ampliare l’offerta tecnologica e innovativa con particolare riferimento ai segmenti dell’Intelligenza Artificiale, Blockchain e Machine Learning”.
“Entro la fine del 2020, ricorda il presidente, il 50% delle ricerche su Google sarà vocale e il 30% delle interazioni con il web avverrà senza l’utilizzo di tastiere e display”. Per l’inizio del 2021 gli smart speaker nelle abitazioni raggiungeranno i 209 milioni, con una crescita dell’82,4% rispetto all’anno precedente e nel 2023 si attesteranno a mezzo milione di unità.
La vera sfida risiederà dunque nella capacità di veicolare contenuti il più possibile personalizzati sui gusti dell’utilizzatore.
È dimostrato, infatti, che l’utilizzo adeguato dei dati e dell’intelligenza artificiale possa migliorare la soddisfazione dell’utente finale, con ricadute positive in termini di conversione di lead e prospect in clienti.
Secondo un sondaggio, i cui risultati sono illustrati all’interno del medesimo report di Mary Meeker, il 91% degli utenti predilige brand che offrono proposte personalizzate; l’83% è disposto a condividere passivamente i propri dati per ricevere offerte customizzate e il 74% accetterebbe di rilasciare volontariamente i propri dati in cambio di messaggi pubblicitari targettizzati.
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