Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con uno scatto del del 3,8% e sovra-performando di quasi 3 punti percentuali l’omologo europeo (+0,9%), sostenendo anche il Ftse Mib (+3,8%).
Protagoniste le banche centrali, Bce e Fed in primis, che hanno parlato di un’eventuale politica monetaria accomodante in caso di ulteriore rallentamento dell’economia.
Significative le parole di Mario Draghi, il quale ha detto che la l’istituto centrale di Francoforte dispone di ampie munizioni per fare fronte al rallentamento dell’economia, incluse la riapertura del Qe e un taglio dei tassi.
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, in attesa di novità dopo l’incontro tra i leader del due Paesi al G20 di fine mese.
Sul fronte domestico, il focus resta sulla discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.
Il premier, Giuseppe Conte, in una lettera inviata all’UE ha assicurato che “l’Italia non intende reclamare “deroghe o concessioni sulle regole di bilancio e ha ribadito che “il quadro di finanza pubblica dell’Italia è coerente con il rispetto, per il 2019, delle regole del braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita”.
“Abbiamo deliberato di rendere operativo il congelamento di 2 miliardi già previsto, mercoledì prossimo con il prossimo Cdm faremo definitivamente l’assestamento, per certificare che i conti vanno meglio del previsto: il deficit è al 2,1% e non al 2,5% come prevede la Commissione Europea”, ha spiegato poi il presidente del Consiglio.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund che nel corso della settimana è diminuito sotto i 240 pb, salvo poi riattestarsi in area 250 pb per ragioni tecniche (fonte Mts Markets), sono prevalsi nettamente gli acquisti sul comparto bancario.
Positivi tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali mettono il turbo Banco Bpm (+8,4%), che ha collocato un bond da 500 milioni, e Bper (+6,6%), con Unipol salita al 18,5% del capitale nei giorni scorse.
In gran spolvero anche UniCredit (+4,9%), che ha collocato un bond da 1,25 miliardi, e Intesa Sanpaolo (+2%), che vuole crescere in Cina.
Sul Mid Cap resiste Credem (+0,2%), mentre ritraccia Creval (-3,5%), nonostante il management abbia presentato il nuovo piano industriale al 2023, focalizzato sul rilancio commerciale, sull’ulteriore riduzione degli Npe e basato sulla crescita organica al momento.
Sugli scudi Popolare Sondrio (+4,3%) e Mps (+5,6%), con quest’ultima concentrata sul de-risking, anche su input della Commissione UE secondo i rumor di stampa, nonché sul piano di funding, mentre nel frattempo Dbrs ha confermato i rating sulla banca.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto e sulle sulle offerte, con i commissari che hanno ribadito di stare proseguendo i lavori per la ricerca di un partner, nonostante i dubbi della Malacalza Investimenti.
Denaro su Banca Finnat (+1,7%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.