Banche (-0,9%) – Vendite su Bper (-2,3%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dello 0,9% e in linea all’omologo europeo (-0,5%), frenando anche il Ftse Mib (-0,7%).

Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, in attesa di novità dopo l’incontro tra i leader del due Paesi al G20 di fine mese.

Sul fronte domestico, il focus resta sulla discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.

“È stato fatto il punto della discussione in corso. Il 2 luglio la Commissione dovrebbe prendere la decisione se lanciare o meno la procedura”, hanno fatto sapere da Bruxelles.

“Per un’economia a crescita zero un target di deficit al 2,1% per l’anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente, stiamo andando verso questo livello di deficit grazie a una gestione delle finanze pubbliche prudente”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

“Per il futuro l’idea è quella di tenere il deficit basso e continuare con l’obiettivo di diminuzione del debito, non attraverso l’innalzamento delle tasse ma con più basse spese correnti. Stiamo lavorando per soddisfare questi mandati con la prossima legge di bilancio”, ha aggiunto l’inquilino del Tesoro.

“Sulla base di questo credo che l’Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e per questo sono ottimista per una soluzione positiva sulla procedura. Non vedo ostacoli per un accordo”, ha concluso Tria.

In questo contesto, con lo spread Btp-Btp mantenutosi in area 250 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono continuate le vendite.

Lettera su quasi tutti i titoli del Ftse Mib, a partire da Bper (-2,3%), con Unipol che entro fine giugno salirà al 19,9% del capitale. Contengono il ribasso Banco Bpm (-0,3%), che nei giorni scorsi ha collocato un bond da 500 milioni, e Intesa Sanpaolo (-0,3%), che vuole crescere in Cina.

Sul Mid Cap rallentano Credem (-1,4%), Popolare Sondrio (-2,8%), che ha semplificato la struttura societaria, e Mps (-1,1%), con quest’ultima che resta concentrata sul de-riskingsul piano di funding e in attesa di novità su come il Tesoro intende uscire dal capitale.

Ok Creval (+1,6%), con Moody’s che ha espresso un giudizio positivo sul nuovo piano industriale al 2023, focalizzato sul rilancio commerciale e sull’ulteriore riduzione degli Npe.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto dopo il no del Fitd alla prima proposta presentata dal fondo Apollo, che poi ne ha fatta recapitare un’altra direttamente ai commissari. Lo stesso Fitd sta lavorando a una propria proposta di intervento, mentre Ubi (-1,8%) ha ribadito di non essere interessata alla banca ligure.

Si interrompe il trend favorevole Banca Finnat (-0,7%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.