La proposta di intervento a cui sta lavorando il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) per Carige potrebbe richiedere due/tre settimane, dopo che ieri è stata avviata una due diligence sull’assetto patrimoniale e organizzativo della banca ligure.
Secondo rumor di stampa, dopo metà luglio dovrebbe tenersi il board del Fitd per discutere della questione, per poter poi arrivare a una decisione entro la fine dello stesso mese.
Il Fitd starebbe lavorando a una soluzione “di sistema”. Il progetto partirebbe da un aggiornamento della stima del fabbisogno di Carige che potrebbe aggirarsi sugli 800 milioni.
L’importo potrebbe essere finanziato attraverso la conversione dei 320 milioni di debito sottoscritti dallo Schema Volontario del Fitd, a cui si aggiungerebbero circa 200 milioni versati dallo Schema Obbligatorio dello stesso Fitd, che potrebbe intervenire dopo la sentenza europea sulla vicenda Tercas.
All’appello mancherebbero circa 280 milioni, che potrebbero provenire in parte dagli attuali azionisti, in primis la famiglia Malacalza ma anche Raffale Mincione, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli e dall’eventuale ingresso di un istituto di credito, anche se al momento diverse banche italiane si sono dette non interessate.
L’altro braccio dell’operazione allo studio del Fitd prevederebbe, in alternativa, l’intervento di operatori a controllo pubblico per una cifra di 200 milioni.
La stampa cita Mediocredito Centrale, che potrebbe immettere tra i 50-60 milioni (il 25% del proprio patrimonio è il limite di un investimento in un asset) e che starebbe già studiando il dossier, e Credito Sportivo, che potrebbe valutare il proprio ingresso compatibilmente con le proprie specificità e sulla base di un piano credibile.
La struttura dell’operazione potrebbe essere finanziata parte cash e parte facendo ricorso all’emissione di debito subordinato.
Il board del Fitd, nella medesima riunione prevista dopo metà luglio, dovrebbe esaminare anche la nuova proposta presentata dal fondo Apollo, dopo avere rigettato la prima. La nuova proposta del fondo, secondo indiscrezioni di stampa, includerebbe delle misure di ristoro per il Fitd e gli attuali azionisti di Carige, anch’essi chiamati a valutarla, così come la Bce.
E proprio il via libera della Bce sarà un passaggio cruciale, a partire dalle tempistiche per effettuare l’operazione. L’obiettivo sarebbe portare a termine l’aumento, che dovrà essere approvato dall’assemblea della banca entro la fine di settembre quando scadrà il mandato dei commissari.