Banche (+1,3%) – Svettano Ubi (+2,7%) e UniCredit (+2,6%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un guadagno dell’1,3% e in linea all’omologo europeo (+1,4%), consentendo al Ftse Mib (-0,3%) di limitare le perdite.

Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, in attesa di novità dopo l’incontro tra i leader del due Paesi al G20 di fine mese. Gli esponenti statunitensi sono fiduciosi.

Sul fronte domestico, il focus resta sulla discussione tra Commissione Europea e Governo italiano per evitare l’avvio della procedura di infrazione contro Roma per eccesso di debito.

“È stato fatto il punto della discussione in corso. Il 2 luglio la Commissione dovrebbe prendere la decisione se lanciare o meno la procedura”, hanno fatto sapere da Bruxelles.

“Per un’economia a crescita zero un target di deficit al 2,1% per l’anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente, stiamo andando verso questo livello di deficit grazie a una gestione delle finanze pubbliche prudente”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

“Sulla base di questo credo che l’Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e per questo sono ottimista per una soluzione positiva sulla procedura. Non vedo ostacoli per un accordo”, ha aggiunto l’inquilino del Tesoro.

In questo contesto, con lo spread Btp-Btp sceso in area 245 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono tornati gli acquisti.

Denaro su tutti i titoli del Ftse Mib, incluse Bper (+2,3%), con Unipol che entro fine giugno salirà al 19,9% del capitale, Ubi (+2,7%), che secondo rumor intende accelerare il de-risking, e UniCredit (+2,6%), che ieri ha collocato un bond da 750 milioni.

Sul Mid Cap risalgono Credem (+0,5%), Popolare Sondrio (+0,6%), che ha semplificato la struttura societaria, e Mps (+1,6%), con quest’ultima che resta concentrata sul de-riskingsul piano di funding e in attesa di novità su come il Tesoro intende uscire dal capitale.

Prosegue il mini trend positivo di Creval (+0,2%), sostenuto dal fatto che Moody’s ha espresso un giudizio positivo sul nuovo piano industriale al 2023.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul possibile destino dell’istituto dopo il no del Fitd alla prima proposta presentata dal fondo Apollo, che poi ne ha fatta recapitare un’altra direttamente ai commissari. Lo stesso Fitd sta lavorando a una propria proposta di intervento.

Realizzi su Banca Finnat (-1%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.