La società punta ad una acquisizione di grossa taglia, che le consenta di compiere il salto dimensionale di cui necessita per competere nel sempre più agguerrito ed evoluto mercato dell’automotive.
L’attenzione è focalizzata su Europa e Usa, ma anche l’Asia, e in particolare la Cina, non è da escludere essendo il mercato che presenta le maggiori potenzialità di sviluppo.
“Deve però essere un’operazione coerente con il nostro business, deve combinarsi con quello che facciamo, creando valore aggiunto al gruppo”, afferma il vicepresidente esecutivo Matteo Tiraboschi.
Al momento non vi è ancora una strategia definita ma Bombassei, fondatore e presidente di Brembo, già negli scorsi mesi si era detto disposto anche a rinunciare alla maggioranza affinché l’operazione vada in porto.
Parole confermate da Tiraboschi, che aggiunge “Abbiamo messo sul tavolo tutte le munizioni utili a sostenere questa operazione, a partire dal voto maggiorato, per non dovere essere costretti a rinviare un’eventuale operazione per questioni di rigidità operativa.
“Con questo obiettivo, inoltre, il consiglio di amministrazione può aumentare il capitale fino al 10% nello spazio di una notte senza dovere convocare un’assemblea straordinaria. Anche lo strumento dell’acquisto di azioni proprie può andare in questa direzione”.