Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con una leggera flessione dello 0,1% e tenendo meglio dell’analogo europeo (-1%), beneficiando solo in minima parte degli acquisti sul comparto bancario (+1,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,3%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, aspettando notizie dopo il vertice tra i due presidenti al G20 di fine giugno. I rappresentanti americani hanno espresso ottimismo.
Sul versante nazionale, il focus rimane sull’inizio della “trattativa” tra Commissione UE ed esecutivo di Roma per scongiurare l’avvio della procedura di infrazione contro l’Italia per debito eccessivo.
“È stato fatto il punto della discussione in corso. Il 2 luglio la Commissione dovrebbe prendere la decisione se lanciare o meno la procedura”, hanno comunicato da Bruxelles.
“Per un’economia a crescita zero un target di deficit al 2,1% per l’anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente, stiamo andando verso questo livello di deficit grazie a una gestione delle finanze pubbliche prudente”, ha sottolineato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.
“Per il futuro l’idea è quella di tenere il deficit basso e continuare con l’obiettivo di diminuzione del debito, non attraverso l’innalzamento delle tasse ma con più basse spese correnti. Stiamo lavorando per soddisfare questi mandati con la prossima legge di bilancio”, ha spiegato il ministro dell’Economia.
“Sulla base di questo credo che l’Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e per questo sono ottimista per una soluzione positiva sulla procedura. Non vedo ostacoli per un accordo”, ha spiegato il ministro dell’Economia.
La giornata positiva del settore creditizio ha impattato solo marginalmente sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Mid Cap si è messa in luce Banca Generali (+1,5%), che secondo indiscrezioni starebbe vagliando alcune opportunità in Svizzera.
Sul Ftse Mib recupera Nexi (+1,2%), dopo due giorni sottotono dal proprio ingresso sul listino principale di Piazza Affari, mentre chiude in calo Exor (-0,5%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate.
Sul Mid Cap risale Banca Ifis (+2,8%), il cui management sta lavorando al nuovo piano industriale che sarà presentato in autunno, mentre rimbalza parzialmente doValue (+1,3%), che ha ottenuto la revoca della licenza bancaria. Sottotono Cerved (-0,7%), che fa parte di una cordata interessata a rilevare la piattaforma di servicing del gruppo bancario ellenico Eurobank.
Bene illimity (+0,6%), che lunedì 24 giugno ha fatto il proprio debutto nel Ftse Italia Mid Cap e che ha siglato un accordo per acquistare il 70% di IT Auction.
Tra le Small Cap in evidenza Banca Sistema (+2,4%), che a breve incorporerà Atlantide, oltre ad avere conferito l’attività di credito su pegno ad una controllata. Frena nuovamente Banca Intermobiliare (-1,7%), che nei giorni scorsi ha ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare nel continuo e il cui cda ha nominato il nuovo presidente.