Il Cda ha approvato l’aggiornamento della proposta di piano di risanamento e rilancio per il periodo 2018-2022.
Un piano ancora oggetto di trattative con il ceto creditorio, dopo la precedente versione approvata lo scorso 25 ottobre e la successiva del 26 febbraio 2019.
Il piano mira a ripristinare l’equilibrio finanziario e patrimoniale della società nel lungo periodo, che prevede tra l’altro la dismissione degli asset fotovoltaici nonché di quelli relativi alla Business Unit CleanTech, da completare non oltre il 31 dicembre 2020.
Nel dettaglio, è prevista la dismissione degli asset fotovoltaici, detenuti direttamente ed indirettamente, di due impianti di trattamento e recupero di pneumatici fuori uso, di un impianto di depurazione di rifiuti liquidi e di due biodigestori.
Dismissioni che nel loro complesso apporteranno un beneficio finanziario di circa 90,7 milioni, di cui circa 39,5 milioni di Equity Value e circa 51,2 milioni di riduzione dell’esposizione finanziaria consolidata per effetto dell’accollo di parte dell’indebitamento da parte degli acquirenti degli asset.
Si segnala che ad oggi TerniEnergia ha già sottoscritto con Mareccio Energia un accordo per il trasferimento di 22 impianti fotovoltaici (19,3 MW), per un corrispettivo complessivo di 23,9 milioni e un contratto preliminare per la cessione a NextPower II Alpha del 50% di Società NextPower II Prima, per 1,3 milioni.
Altro punto cardine del piano è rappresentato dalla fusione per incorporazione di Softeco Sismat in TerniEnergia, da realizzare a fine 2019 dopo il programma di alienazioni. Operazione che consentirà alla società umbra di completare il processo di riorganizzazione industriale con l’ingresso nel settore hi-tech e digital.
Il terzo pilastro del piano è costituito da una manovra finanziaria che, oltre a prevedere interventi di rimodulazione e riscadenziamento del debito, si basa alternativamente su un principio di ripartizione “pari passu” tra istituti finanziari e obbligazionisti dei proventi derivanti dalla dismissione degli asset.
In alternativa, la manovra finanziaria potrebbe ripartire tra gli istituti finanziari e gli obbligazionisti i proventi derivanti dalle dismissioni con pagamenti a saldo e stralcio e rinunce al credito da parte del ceto bancario, senza interventi sui crediti vantati dagli obbligazionisti (Manovra Saldo e Stralcio).
L’assemblea degli obbligazionisti del prestito obbligazionario “TerniEnergia Euro 25,000,000.00 Notes due 2019” sarà chiamata, il prossimo 30 luglio, ad approvare la partecipazione al piano di risanamento e rilancio e la modifica del regolamento del bond.
Infine, si segnala che il Cda ha rinviato l’approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 entro il 31 agosto 2019, per poter tener compiutamente conto degli impatti derivanti dalla definizione dell’accordo di ristrutturazione.