Il cda di Mps ha deliberato di esercitare il diritto di recesso previsto dal contratto di servicing decennale stipulato con Juliet, avente ad oggetto l’attività di recupero di una quota significativa degli Npl di gruppo.
L’esercizio del recesso comporta l’obbligo per l’istituto senese di pagare un indennizzo omnicomprensivo per un importo di 40 milioni.
Juliet è la piattaforma di recupero crediti in sofferenza di Mps che era stata acquisita da una società costituita ad hoc da Cerved e Quaestio. La piattaforma aveva lo scopo di svolgere attività di special servicing su portafogli di crediti in sofferenza, con l’obiettivo di gestire almeno l’80% delle sofferenze generate da Mps per un periodo decennale. Il corrispettivo della cessione era stato pari a 52,6 milioni.
“Tale decisione” spiega la banca in una nota, “si è resa necessaria per disporre della massima flessibilità nel processo di accelerazione della riduzione dell’esposizione della Banca nei crediti deteriorati in coerenza con le indicazioni ricevute dal regolatore in sede di Srep 2019 e già comunicate al mercato.
La revisione degli accordi è funzionale anche alla riduzione dell’indice di rischiosità complessivo in un contesto che vede il significativo deterioramento del quadro economico registrato negli ultimi mesi”.
Quanto alla decisione di sciogliere l’accordo con Juliet, Mps precisa che “la banca ha già manifestato la propria disponibilità ad avviare un costruttivo processo negoziale con Juliet e i suoi azionisti, al fine di mitigare nel comune interesse le conseguenze dello scioglimento anticipato del contratto di servicing.
Ciò avverrà mediante l’individuazione di un percorso condiviso che consenta alle parti coinvolte di preservare la relazione commerciale, su basi diverse rispetto a quelle attuali, coniugando la necessaria flessibilità della banca nella gestione delle sue Npe (riacquisita a seguito del recesso) con le specifiche competenze sviluppate da Juliet per la riduzione delle Npe.
Nell’ambito dell’accordo è previsto il coinvolgimento di Juliet, a termini e condizioni di mercato, quale advisor della banca nella perimetrazione di uno o più portafogli oggetto di cessione per un ammontare complessivo di 3 miliardi di gross book value”.
Quanto al costo dell’operazione Mps precisa che, “essendo i costi prospettici del contratto di servicing già riflessi nelle rettifiche di valore del portafoglio Npe, il costo dell’indennizzo è integralmente compensato dagli effetti positivi derivanti dal venir meno di tali oneri prospettici”.