Oil & Gas – Opec+ estende tagli produttivi fino a marzo 2020, greggio in ribasso

Al termine del meeting di Vienna, i membri dell’Opec+ hanno ratificato il prolungamento dei tagli produttivi fino a marzo 2020, confermando la decisione presa ieri dai membri dell’organizzazione e le attese degli operatori.

All’annuncio sta però corrispondendo un calo delle quotazioni del greggio che vedono, intorno alle 15:20, il Wti a 58,7 dollari/barile (-0,7%) e il Brent a 64,8 dollari (-0,4%).

Un andamento potenzialmente connesso a una serie di dati macro deludenti e alla minaccia americana di nuovi dazi verso l’Unione Europea, fattori che aumentano le incertezze legate alla domanda.

Inoltre, alcuni operatori ipotizzano che l’attuale taglio dell’output non sia sufficiente a ridurre le scorte, ponendo così in dubbio la capacità dell’Opec+ di controllare il mercato.

Proprio la misurazione del livello delle scorte è stato inoltre uno dei temi discussi al meeting di Vienna, sul quale però i membri dell’organizzazione non sono riusciti a trovare un’intesa.

Non è infatti passata la proposta saudita che mirava a misurare il livello delle scorte in rapporto alla media degli inventari tra il 2010 e il 2014 invece che alla media degli ultimi cinque anni attualmente utilizzata.

Un metro di valutazione che vedrebbe il surplus passare dagli attuali 25 milioni di barili a circa 240 milioni, implicando un taglio produttivo ben maggiore.

Infine, i membri dell’Opec+ hanno firmato la bozza della carta di cooperazione, documento che rende permanente e istituzionalizza l’alleanza tra l’Opec e i partner, frenando allo stesso tempo l’ostruzionismo iraniano che in questi giorni ha criticato l’eccessivo peso nelle scelte rappresentato da Arabia Saudita e Russia.