Tesla ha pubblicato ieri le vendite del 2Q 2019, che evidenziano oltre 95.200 veicoli, nettamente superiori rispetto alle attese del consensus, con la Model 3 a trainare il boom.
In scia alla notizia il titolo vola oggi nel pre-market mettendo a segno un +7,1 per cento; da inizio anno il titolo ha ceduto il 33 per cento.
Gli analisti rimangono comunque cauti, affermando che non è facile capire quanta parte di tale aumento sia attribuibile a una crescita della domanda e quanta parte, invece, sia da imputarsi a prezzi più bassi, a bonus sulle vendite o alla corsa all’acquisto per beneficiare di incentivi fiscali che saranno rimossi a partire dal prossimo trimestre.
Permangono pertanto dubbi sulla capacità di Tesla di centrare il proprio target full year di 360-400.000 veicoli, che richiederebbe vendite nella seconda metà dell’anno in corso superiori alle 100.000 unità a trimestre.
Si teme, inoltre, che le vendite della più economica Model 3 cannibalizzino i più profittevoli modelli S e X, i cui volumi di vendita sono diminuiti complessivamente di 17.650 veicoli nel trimestre aprile-giugno 2019, arretrando di oltre il 20% su base annua.