Banche – L’Italia evita la procedura e lo spread scende sotto i 210 pb, il settore accelera (+2,7%)

Il comparto bancario accelera il rialzo a Piazza Affari. Intorno alle 14:30 il Ftse Italia Banche sale del 2,7%, migliorando ulteriormente la già buona intonazione di giornata, che era partita sottotono.

La performance è supportata dallo spread Btp-Bund ulteriormente ristrettosi sotto i 210 pb (fonte Mts Markets), ai minimi da maggio 2018, dopo che le ultime notizie hanno confermato che la Commissione Europea non raccomanderà all’Ecofin l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia per debito eccessivo.

Il tutto dopo che nella riunione di oggi i tecnici dell’esecutivo comunitario hanno esaminato il nuovo quadro di finanza pubblica per il 2019 inviato dal Governo italiano.

“La Commissione è giunta alla conclusione che una procedura per deficit eccessivo in questa fase non è più necessaria”, ha affermato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, aggiungendo però che “valuteremo attentamente il progetto di bilancio italiano per il 2020, che sarà presentato entro il 15 ottobre”.

“Abbiamo approvato il disegno di legge sull’assestamento di bilancio, possiamo inviarlo a Bruxelles, sul piatto ci sono oltre 7 miliardi che ci consentono di dire che siamo in linea con le previsioni per il famoso (dal 2,4%) 2,04% di deficit/Pil”, aveva affermato ieri il premier, Giuseppe Conte.

Estendono il rialzo tutti i titoli del Ftse Mib, con Banco Bpm (+3% a 1,82 euro), Ubi (+3% a 2,39 euro), UniCredit (+1,7% a 10,73 euro), Intesa Sanpaolo (+2,3% a 1,93 euro), Mediobanca (+1,4% a 9,18 euro) e Bper (+1,9% a 3,71 euro).

Sul Mid Cap bene Mps (+1,7% a 1,15 euro), Popolare Sondrio (+1,6% a 1,99 euro), Credem (+1,9% a 4,38 euro) e, in misura minore Creval (+0,4% a 0,0569 euro).