Con l’acquisizione di Vogel Germany Fervi ha fatto un altro passo nella realizzazione della strategia di espansione, finalizzata ad aumentare il peso del fatturato estero grazie a un mix di crescita organica e per linee esterne. Una strategia che il gruppo intende portare avanti proseguendo nella ricerca di nuovi target per operazioni di M&A e nel rafforzamento della brand awareness, con l’obiettivo di “confermare i progressi del 2018 e far riconoscere al mercato le potenzialità di un titolo ad oggi fortemente sottovalutato rispetto ai fondamentali e alle stime degli analisti”.
- Roberto Tunioli, Amministratore Delegato di Fervi, illustra le priorità strategiche
- “La crescita per linee esterne per generare sinergie di prodotto, canale e territorio”
- “Raddoppiare il numero di referenze ogni cinque anni”
- “Generare all’estero il 50% del fatturato entro i prossimi 2/3 anni”
- I risultati 2018
- Lo scenario del prossimo biennio si conferma positivo
- “Sfruttare la complementarietà dell’offerta di Fervi e Vogel”
- “Effetti positivi sulla marginalità Vogel da una migliore gestione di produzione e scorte”
- Outlook 2019-2023
A poco più di un anno dall’approdo su Aim Italia Fervi, gruppo emiliano attivo nella fornitura di attrezzature professionali per il mercato MRO, prosegue nella realizzazione del piano di crescita presentato agli investitori in sede di quotazione.
Un piano che, racconta il Presidente e Amministratore Delegato Roberto Tunioli, “si basa sull’internazionalizzazione del business e sull’incremento del fatturato generato all’estero, grazie sia a un sempre maggior numero di referenze sia all’espansione per linee esterne”.
Una strategia che il gruppo ha confermato nei primi mesi del 2019 dopo aver messo a segno nell’ultimo trimestre 2018 il miglior trimestre di sempre in termini di fatturato (7,1 milioni di Euro, +8,6% rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente), chiudendo così l’anno con ricavi in crescita dell’8,2% a 24,3 milioni, nonostante un contesto macroeconomico incerto.
Per proseguire su questa strada lo scorso aprile il gruppo ha annunciato l’acquisizione di Vogel Germany, azienda tedesca specializzata in strumenti di misura con un marchio fortemente riconosciuto sui mercati esteri.
“Con quest’acquisizione puntiamo a generare sinergie nel campo della gestione operativa e degli approvvigionamenti, ma soprattutto dal punto di vista distributivo e commerciale per sfruttare al meglio la forte complementarietà delle offerte di Fervi e Vogel dal punto di vista geografico”.
Dal punto di vista commerciale, inoltre, il gruppo ha avviato una partnership tecnica per la fornitura dell’attrezzatura del team Aruba Ducati Motorsport, che gareggia nel mondiale di Superbike. Un accordo che “oltre a inorgoglirci, ci fornisce anche un’enorme visibilità in tutto il mondo data dal logo di Fervi impresso sulle moto e sulle attrezzature del box”.
L’execution del piano strategico non è stata però ancora pienamente apprezzata dal mercato che, secondo Tunioli, “sottovaluta il titolo rispetto sia ai fondamentali del gruppo sia rispetto al target price indicato dallo specialist Banca Finnat”.
Un livello di prezzo che pare comunque frutto di scambi limitati, visto che anche dopo l’attribuzione delle bonus shares e della campagna di dividendi 2019, la quasi totalità degli azionisti ha mantenuto l’investimento.
Il management prosegue quindi con forza nel perseguire i propri obbiettivi, “convinto che con l’applicazione costante delle strategie delineate saremo in grado di far percepire le potenzialità del titolo Fervi”.
Roberto Tunioli, Amministratore Delegato di Fervi, illustra le priorità strategiche
“Aumentare il fatturato, principalmente sui mercati esteri, e di conseguenza la redditività accelerando nel processo di internazionalizzazione, anche attraverso la crescita per linee esterne, e nell’ampliamento costante dell’offerta di prodotto sia per referenze che per applicazioni”.
Sono queste, racconta il Presidente e Amministratore Delegato Roberto Tunioli, le priorità strategiche che Fervi ha presentato agli investitori con la quotazione su Aim Italia del marzo 2018.
Obiettivi che la società ha confermato ‘sul campo’ negli ultimi mesi, “in particolare con la recente acquisizione di Vogel Germany, produttore di strumenti di misura con un marchio molto noto nel settore per la qualità dei propri prodotti Made in Germany”.
“La crescita per linee esterne per generare sinergie di prodotto, canale e territorio”
“Le nostre operazioni di acquisizione e di aggregazione – spiega Tunioli – sono infatti orientate verso realtà che apportino almeno due tra le tre sinergie che abbiamo individuato come strategiche, ovvero prodotto, canale e territorio”.
Un esempio lampante di questa strategia è stata l’acquisizione di Vogel Germany, storico marchio tedesco riconosciuto per la qualità dei propri strumenti di misura, che il gruppo emiliano si è portato a casa per 2,8 milioni.
Questa operazione rappresenta infatti “la perfetta sintesi della nostra visione. Con essa abbiamo apportato 6.000 nuove referenze di prodotto, il canale industria nel quale non eravamo presenti direttamente e un forte presidio distributivo in Germania e nel Nord Europa, complementare alla nostra presenza in Europa Meridionale”.
Ma non è finita qui, poiché “sono stati avviati colloqui con una serie di società che presentano queste caratteristiche, sia in Italia che all’estero, che potrebbero essere finalizzate nei prossimi mesi”.
“Raddoppiare il numero di referenze ogni cinque anni”
La crescita organica poggia invece sull’incremento dell’offerta di prodotto, che già vanta un catalogo composto da circa 7.000 referenze a cui si aggiungono le già citate 6.000 di Vogel Germany.
L’obiettivo “è quello di raddoppiare le referenze ogni cinque anni, aumentandole di anno in anno come succederà anche con la pubblicazione del nuovo catalogo, il numero 42, che verrà lanciato nel gennaio 2020”.
Inoltre, prosegue il capo azienda, “è in corso un processo di rafforzamento della struttura di Product Management tramite la ricerca di giovani talenti che possano supportare l’attuale team nella ricerca, selezione e introduzione di nuovi articoli, anche in categorie merceologiche e campi di applicazione in cui non siamo presenti”.
“Generare all’estero il 50% del fatturato entro i prossimi 2/3 anni”
Crescita organica e inorganica mirano entrambe ad “aumentare la nostra presenza all’estero, con l’obiettivo di arrivare a generare circa il 50% del nostro giro d’affari al di fuori dell’Italia entro i prossimi 2/3 anni”.
Vogel contribuirà “apportando 4,5 milioni di ricavi dall’estero, che potranno essere ampliati integrando la proposta della controllata con l’offerta di prodotti della capogruppo”.
Internamente, invece, “nei primi mesi del 2019 si è confermato il buon andamento rilevato nel 2018, quanto il fatturato è cresciuto dell’8,2% a 24,3 milioni, evidenziando tassi di crescita estremamente positivi”.
Un andamento che premia la scelta di investire capitali e risorse nello sviluppo al di fuori dell’Italia, “dove sono impiegati direttamente il Direttore Commerciale Matteo Tunioli e un team di export manager con una vasta esperienza internazionale”.
I risultati 2018
Nel 2018 Fervi è sbarcata sul mercato Aim di Borsa Italiana e con il capitale raccolto ha potuto spingere sulla strategia di miglioramento della struttura commerciale, partendo dall’acquisizione della quota di minoranza dello storico distributore spagnolo SitgesMaquinas Y Accesorios, con opzione per l’acquisto differito del 100% delle quote.
La società ha inoltre portato avanti un processo di razionalizzazione della rete di vendita, con la sostituzione di alcune figure ormai non più performanti, e ha avviato la prima campagna di comunicazione multicanale su base nazionale, che ha permesso si rafforzare il processo di brand awareness nei confronti degli utilizzatori.
Grazie anche a questi la società negli ultimi tre mesi dell’anno ha messo a segno il miglior trimestre di sempre, nonostante i primi segnali di debolezza mostrati dall’economia globale, contribuendo a chiudere l’anno con ricavi aumentati dell’8,2% a 24,3 milioni.
Una dinamica che ha inciso positivamente anche sull’Ebitda ante oneri post quotazione, cresciuto del 4,1% a 4,9 milioni, con un margine in leggero calo al 20,1% (-80 basis point) per effetto di alcune tensioni sui prezzi d’acquisto e dell’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro.
Il periodo si è chiuso con un utile netto in calo del 7,7% a 1,8 milioni, principalmente a causa dell’incremento degli ammortamenti derivanti dai costi di quotazione, controbilanciato in parte dal miglioramento della gestione finanziaria e dal minore tax rate.
Positiva invece l’evoluzione della posizione finanziaria netta che, grazie ai 7,75 milioni raccolti in sede di quotazione e alla buona generazione di cassa operativa, a fine anno ha rilevato liquidità per 2,3 milioni rispetto all’indebitamento di 5,6 milioni di fine 2017.
Lo scenario del prossimo biennio si conferma positivo
I primi mesi dell’anno hanno confermato il buon andamento riscontrato da Fervi negli ultimi mesi del 2018, pur in presenza di uno scenario macroeconomico nel quale dominano le incertezze.
Performance conseguita grazie agli effetti delle politiche intraprese da gruppo sul fronte della crescita internazionale, anche tramite acquisizioni, e allo sviluppo organico conseguibile con l’aumento delle referenze e l’espansione della rete di vendita.
Un andamento che Fervi punta a replicare nel tempo, spiega l’Amministratore Delegato, “anche grazie ai rapporti di lunga data con i nostri fornitori nel Far-East che ci hanno sempre permesso di mediare gli effetti dei momenti di criticità degli andamenti valutari e dei prezzi medi delle materie prime, assorbendo parte degli incrementi prezzi dovuti a tali fattori”.
E tutto ciò ci permetterà di “concentrarci maggiormente sullo sviluppo dei volumi, con l’allargamento della base di clienti/distributori, e sulle operazioni di aggregazione finalizzate ad accelerare la realizzazione del piano industriale”.
“Sfruttare la complementarietà dell’offerta di Fervi e Vogel”
Su queste direttrici ad aprile 2019 Fervi ha annunciato l’acquisizione di Vogel Germany, che permette al gruppo emiliano di entrare nel mercato degli strumenti di misura con un marchio tedesco riconosciuto per l’elevata qualità.
Da quel momento il gruppo ha avviato il processo di integrazione della nuova realtà, con lo scopo di “fare leva e svilupparne tutte le peculiarità, a partire dal prodotto e dal marchio, per generare sinergie dal punto di vista della distribuzione commerciale, degli approvvigionamenti e della gestione operativa”.
Dal punto di vista commerciale, illustra Tunioli, “abbiamo avviato le attività per estendere l’offerta dei prodotti Fervi a Vogel Germany, e viceversa, integrando così due offerte fortemente complementari dal punto di vista geografico”.
Questo processo, che ha già dato i primi frutti con l’attivazione di alcune posizioni Fervi presso i distributori di Vogel, dovrebbe completarsi nel 2020 con la partecipazione alla fiera di Colonia “dove ci presenteremo con uno stand molto importante e visibile che raccolga sotto lo stesso tetto le tre realtà di Fervi, Vogel Germany e RiflexAbrasives”.
“Effetti positivi sulla marginalità Vogel da una migliore gestione di produzione e scorte”
Accanto alle sinergie commerciali, la società sta valutando ulteriori sinergie negli approvvigionamenti, “con lo scopo di ottimizzare la fornitura massimizzandone i flussi”.
Infine, “abbiamo riscontrato notevoli opportunità per migliorare la gestione operativa dell’azienda, soprattutto per quanto riguarda il reparto produttivo e la gestione delle scorte, che ci aspettiamo diano in tempi brevi un effetto positivo sulla marginalità dell’azienda”.
In generale, “la nostra attività in questi mesi sarà incentrata sulla realizzazione delle sinergie che già quest’anno dovrebbero dare i primi risultati in termini di crescita, per poi sprigionare a pieno le proprie potenzialità da metà del prossimo anno”.
Outlook 2019-2023
Il consolidamento e l’integrazione di Vogel, secondo lo studio di Banca Finnat, dovrebbero portare il valore della produzione a 38,8 milioni nel 2023 ad un tasso di crescita medio annuo del 9,6 per cento.
Andamento ancora più marcato per l’Ebitda, atteso a 8,1 milioni (Cagr del 12,4%), con un’incidenza sul valore della produzione del 20,9% (+250 basis point), e per l’Ebit che è previsto a 7,2 milioni (Cagr del 22,9%) con un margine del 18,6% (+810 basis point).
L’utile netto dovrebbe invece aumentare ad un tasso di crescita media annua del 23,7% fino a 5,2 milioni, mentre la liquidità netta issarsi fino a 16,6 milioni.
La variazione del perimetro dovrebbe portare invece quest’anno il valore della produzione a 30,4 milioni (+24%), l’Ebitda a 5,2 milioni (+14%), l’Ebit a 4 milioni (+54%) e l’utile netto a 2,8 milioni (+56%). La liquidità netta è invece attesa a 1,3 milioni.
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